Occupano di nuovo la casa, ancora sfrattata
Viale Canova, la famiglia marocchina era rientrata dalla finestra. Il no ai servizi sociali
Tensione in viale Canova. Una famiglia sfrattata per morosità (non pagava l’affitto da cinque anni) è rientrata in possesso dell’immobile passando dalla finestra e supportata dal Movimento di lotta per la casa. Il fatto è accaduto mercoledì sera. I vicini (che da anni denunciano infrazioni al regolamento condominiale della famiglia sfrattata) hanno subito dato l’allarme e sul posto sono intervenute le forze dell’ordine. All’arrivo della polizia, gli animi degli occupanti si sono esasperati, la famiglia ha espresso la volontà di rimanere in quello che era il suo appartamento, e la cui porta d’ingresso era stata blindata per evitare eventuali occupazioni. L’occupazione è andata avanti per tutta la notte, fino a ieri mattina quando gli occupanti sono scesi con tutte le valigie.
A complicare la situazione, il fatto che la famiglia sia molto numerosa e con figli minori. Capofamiglia è la signora Nezha (di nazionalità marocchina), che ha abitato nell’appartamento insieme a 5 figli (di cui due minori) e una nipotina. Sul posto ieri mattina sono intervenuti i servizi sociali del Comune, che hanno offerto alla famiglia una sistemazione alternativa in due strutture diverse: Nezha con i due figli minori in una struttura, gli altri figli e nipoti in un’altra. Dopo varie proteste, i membri della famiglia sembravano aver accettato, poi però si sono dileguati.
«È l’ora di finirla con le strumentalizzazioni — ha detto l’assessora alla casa Benedetta Albanese — il rispetto delle regole è essenziale alla convivenza civile e in via Canova si era superato il limite». «Questa è una lunga e complessa vicenda che continua a essere strumentalizzata» ha ribadito l’assessore al welfare Sara Funaro.