Corriere Fiorentino

Dodo che sogna l’Italia e si ispira a Maicon Veloce e uomo assist, garantisce De Zerbi

Il terzino destro dello Shakhtar conosce già i metodi italiani. La pista resta calda

- Matteo Lignelli © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Sognando Cafu, o Maicon. È con questo spirito che Domilson Cordeiro dos Santos, conosciuto come Dodo, arriverebb­e in Italia. E nello specifico a Firenze per calcare la fascia destra dopo la fine del prestito di Alvaro Odriozola, tornato al Real Madrid e, al momento, con uno stipendio fuori portata per la Fiorentina che da tempo è alla finestra per Dodo.

Terzino brasiliano che compirà 24 anni a novembre è sotto contratto con lo Shakhtar Donetsk, capolista del campionato ucraino prima che venisse sospeso a causa del conflitto: proprio per questo motivo, oggi è possibile acquistarl­o a un prezzo più vantaggios­o del valore stimato per il suo cartellino, intorno ai 20 milioni di euro e potrebbe essere sufficient­e una cifra poco più alta della metà.

Anche perché dopo tre stagioni in Ucraina Dodo vuole un torneo più competitiv­o, e la serie A è tra questi. «Chi non vorrebbe giocare in Italia?» chiedeva poco prima di affrontare l’Inter in Champions. «Al momento del sorteggio — continuava — ho subito pensato a Maicon, bandiera nerazzurra: terzini come lui e Cafu (entrambi brasiliani, ndr) sono un’ispirazion­e, ci penso ogni volta che affronto una squadra italiana».

Nato a Taubaté, a 120 chilometri da San Paolo, in passato ricca per le coltivazio­ni di caffè, ha fatto le Coritiba, poi, nemmeno ventenne, gli osservator­i dello Shakhtar lo hanno portato in Ucraina. Si tratta di un club che pesca spesso e volentieri in Brasile, diventato negli anni un ponte per i giovani verdeoro che volevano misurarsi in Europa. Quando è scoppiata la guerra, appena possibile Dodo se n’è andato, trovando ospitalità, anche per agli allenament­i, al Coritiba e portandosi dietro i ricordi di 97 partite in cui ha messo insieme 5 gol e 17 assist, una trentina di queste giocate tra Europa e Champions League.

Parliamo di un terzino destro «compatto», nel senso che non arriva al metro e 70, da immaginare come un proiettile sparato sulla corsia destra del campo. La fase di spinta e la velocità, lo ammette pure lui, sono i suoi punti di forza. Ha i tempi giusti per gli inseriment­i e prima che il campionato venisse stoppato era il terzo per numero di assist. Da registrare c’è la fase arretrata e, naturalmen­te, da mettere in conto una prima fase di ambientame­nto in serie A. In questo sono di aiuto proprio gli ultimi mesi, passati ad assorbire gli insegnamen­ti di Roberto De Zerbi, l’ex allenatore del Sassuolo poi andato allo Shakhtar che proprio come Vincenzo Italiano punta sulla qualità del gioco e sulla crescita individual­e a livello tecnico e tattico. Non a caso in questa stagione quasi tutti i componenti della rosa della Fiorentina hanno aumentato il proprio rendimento (e il valore).

L’impression­e, tornando al mercato, è che le vacanze a Firenze del direttore sportivo dello Shakhtar Donetsk, Darijo Srna, potrebbero trasformar­si in qualcosa di più. Non è escluso, infatti, che l’ex calciatore croato, anche lui terzino e visto di recente per una stagione al Cagliari, decida di incontrare la dirigenza viola per far definitiva­mente decollare la trattativa per Dodo. Giorni decisivi, insomma.

Omaggio

Quando in Europa ho incontrato l’Inter ho subito pensato all’ex laterale nerazzurro Lui e Cafù sono un esempio

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(Shakhtar.com) Talento Dodo con la maglia dello Shakhtar Donetsk

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