Corriere Fiorentino

Quattro giorni di rock e 200 mila presenze «Siamo tornati a livelli pre pandemia»

- Chiara Dino

Hanno «pogato», hanno cantato, hanno saltato, hanno urlato. Un rito collettivo liberatori­o — che è andato avanti sino alla notte tra domenica e lunedì — questo è stato Firenze Rocks con l’Arena del Visarno sold out per i Red Hot Chili Peppers il 18, e il gran finale, ieri sera, con i Metallica, che si è concluso coi fuochi d’artificio e circa 50 mila persone come per i Muse. Un po’ inferiori le presenze per i Green Day.

Complessiv­amente la quattro giorni di musica fiorentina ha visto le Cascine popolate da 200 mila persone. Senza differenza di genere ed età. Dettaglio non indifferen­te. Meglio di così solo nel 2018 quando arrivarono in 205 mila. Ma erano lontani i tempi del Covid e soprattutt­o c’erano i Foo Fighters e i Guns N’ Roses.

«Un numero impensabil­e fino a pochi mesi fa — commenta riferendos­i ai dati 2022 il presidente di Live Nation Italia, Roberto De Luca regista dell’operazione — che conferma la grande voglia di musica che circola, dopo due anni difficili per tutti. Firenze Rocks è un festival conosciuto e apprezzato in tutto il mondo, dal pubblico e dagli artisti. Il binomio con la città è vincente, ne vedremo ancora molti».

Gli organizzat­ori azzardano anche delle previsioni economiche, ipotizzand­o che la ricaduta positiva in città complessiv­amente si attesterà intorno ai 51 milioni di euro. Sono stime di massima, ovviamente. Occorrerà fare degli studi come è accaduto negli anni precedenti quando la Camera di Commercio di Firenze valutò che Firenze Rocks aveva portato nel 2018, e dunque alla sua seconda edizione 33,3 milioni di euro che erano diventati 36,5 nel 2019 ultima edizione pre-Covid tra l’altro.

Quest’anno è ripartito tutto e conti a parte chi è andato ha visto un pop0lo rock che ha esorcizzat­o la tragedia dell’isolamento e per qualche giorno dimenticat­o la guerra o, meglio, ha gridato la propria rabbia contro la guerra, in un Visarno trasformat­o in villaggio globale. C’era di tutto dalle 16 in poi nei quattro

giorni di musica all’Arena: tunnel nebulizzan­ti e idranti per difendere dal caldo rovente di questi giorni gli spettatori, una zona game con ping pong, calcio balilla, arcade e simulatori di Formula 1, il karaoke, persino un barbiere. E poi stand di cibo per tutti i gusti. Per pagare si usavano i token: 3 euro una bottiglia d’acqua, 8 una di birra, per dire, un po’ caro ma nessuno si è tirato indietro. Così come non si sono tirati indietro i giovani genitori. Chi non poteva lasciare i frugoli a casa li ha portati con sé: muniti di liquidi e cappellini e magliette a tema d’ordinanza.

Sold out in questi giorni anche il parcheggio scambiator­e di Villa Costanza. E la città che per un po’ ha cambiato volto: durante la giornata in centro si vedevano solo giovani.

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Sold out La serata con i Red Hot Chili Peppers ha fatto registrare il pienone (Ruggeri/Sestini)

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