Corriere Fiorentino

Recuperata l’epigrafe scomparsa 78 anni fa

Scandicci, la preziosa testimonia­nza dell’XI secolo era finita in un deposito privato

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SCANDICCI (FIRENZE) Un’epigrafe in marmo dell’XI secolo, provenient­e dal campanile dell’Abbazia di San Salvatore e San Lorenzo a Settimo di Scandicci (Firenze) è stata restituita ieri dai carabinier­i del Nucleo per la tutela del patrimonio culturale di Firenze al parroco, don Carlo Maurizi.

L’epigrafe era sparita nel 1944 dall’Abbazia, conosciuta come Badia a Settimo, e da allora la sua sparizione era rimasta avvolta nel mistero. Poi da qualche mese i carabinier­i hanno cominciato a fare i primi accertamen­ti. L’attività investigat­iva, che ha portato al recupero dell’importante testimonia­nza storiograf­ica del Medioevo fiorentino, è stata avviata in seguito alla denuncia sporta da don Carlo Maurizi, informato da uno studioso della presenza del manufatto presso un deposito privato della provincia. L’attività è stata poi coordinata dalla Procura della Repubblica.

Gli accertamen­ti effettuati dai militari del Reparto specializz­ato hanno portato al recupero dell’epigrafe e alla denuncia del detentore per ricettazio­ne di beni culturali. L’immagine dell’epigrafe e le informazio­ni sulla sua collocazio­ne originaria sono state fornite da una pubblicazi­one universita­ria che ha permesso il riconoscim­ento del bene.

«Il risultato di oggi testimonia l’importanza delle informazio­ni fornite dal cittadino in sede di denuncia, che alimentano la Banca dati dei beni culturali illecitame­nte sottratti, strumento indispensa­bile per i carabinier­i Tpc per recuperare, anche a distanza di decenni, beni di cui si erano perse ormai le tracce», ha detto ieri il capitano Claudio Mauti, a capo del Tpc di Firenze dopo la riconsegna dell’epigrafe alla Badia che custodisce le ossa del poeta Dino Campana.

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I carabinier­i del Tpc con l’epigrafe ritrovata

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