Folgorazioni toscane, un diario in versi

«La casa in cui abitavo da bambina, in via Santa Reparata, era lunga e stretta: una di quelle case vecchie che hanno solo una fetta di facciata e poi si snodano tutte nel senso della lunghezza, come se le stanze si rincorressero, facendo a gara a chi si allontana prima dalla strada». Margherita Guidacci, molto legata ai luoghi della sua infanzia, ricorda la casa in un articolo su Il Popolo del 6 aprile 1957. Nella dimora, alternata con lunghi soggiorni estivi in Mugello, a stretto contatto con il cugino Nicola Lisi, c’era una meraviglia nascosta, la terrazza sul tetto. «Qua e là qualche lucernario brillava al sole come un diamante. E sopra c’era il cielo, non più visto a strisce e spicchi come in fondo alle strade, ma intero, immenso. Mi sdraiavo supina sul muricciolo e non vedevo altro, come se fossi in mezzo al mare». La raccolta completa de Le poesie della scrittrice fiorentina, pubblicata da Le Lettere, è stata curata da Maura Del Serra, con apparati di Ilaria Rabatti. La sequenza delle liriche è anche un diario di Toscana, fra folgorazioni e riscoperte. In Paglia e polvere compare Orizzonte del Mugello (1961): «Il Giogo non ci manda altro che vento/ senza più odore di pini/ dacché la guerra gli tolse ogni fronda». In Anelli del tempo (1993) compare Luca Della Robbia: visitazione, descrizione lirica della chiesa di San Giovanni Fuorcivitas a Pistoia e La gita a Montozzi, vicino ad Arezzo, dedicata dall’amica Paola Lucarini.