Misericordie, la protesta si allarga «Tutta la Toscana è a rischio»
Corsinovi: «Nei borghi situazione anche peggiore, il problema è urgente»
I soccorsi delle ambulanze potrebbero arrivare più lentamente: «Questa non è una provocazione, ma un rischio concreto». All’indomani del grido d’allarme lanciato dal governatore della Misericordia di Firenze, Nicolò D’Afflitto, sullo stato di sofferenza economica delle Confraternite e sulla possibilità che il servizio dell’emergenza sanitaria possa subire riduzioni operative, sono tante le voci che si uniscono al coro di protesta per chiedere all’amministrazione regionale più fondi.
In primis Alberto Corsinovi, governatore delle Misericordie toscane: «Vogliamo portare all’attenzione della Regione le nostre gravi difficoltà nel continuare ad erogare servizi trasporto nell’emergenza-urgenza, difficoltà che sono scaturite in conseguenza dell’aumento del costo del carburante e delle materie prime».
A fronte di questo aumento esponenziale dei costi, secondo le Misericordie, non è corrisposto un adeguamento delle tariffe relative ai rimborsi che la Regione eroga in base ai servizi svolti e al chilometraggio. «Le tabelle dei rimborsi — ha aggiunto Corsinovi — sono ferme al 2015 e meritano pertanto un aggiornamento per permettere di coprire tutte le spese». E poi: «Se il problema è reale per la Misericordia di Firenze, è ancora più urgente per le Misericordie dei piccoli borghi e delle piccole aree rurali, che arrancano ancora di più in una situazione del genere».
A confermare il problema è anche Enrico Sardelli, direttore del Coordinamento delle Misericordie fiorentine: «Quindici Misericordie dell’hinterland ci hanno scritto sollevando l’urgenza della questione. Non c’è soltanto il costo del carburante che è schizzato alle stelle, ma anche l’aumento del 40 per cento di luce e gas, che sta mettendo a rischio le attività delle nostre sedi (molte delle quali aperte 24 ore su 24) e delle nostre ambulanze».
Al momento, viene precisato, tutte le ambulanze delle Misericordie sono operative, ma il rischio concreto è che, già a partire dalle prossime settimane, ci possano essere drastiche riduzioni degli orari giornalieri, che in taluni casi potrebbero addirittura dimezzarsi. A tutto questo si somma il Covid, un’emergenza che, in ambito di primo soccorso, non è ancora terminata. «Sanificazione, mascherine, gel… negli ultimi anni e negli ultimi mesi i costi sono lievitati sempre di più ma non sono state fatte misure di adeguamento».
Dall’assessorato alla sanità della Regione fanno sapere che il problema è all’attenzione dell’amministrazione. «Affronteremo la questione in conferenza permanente con la discussione sul budget 2022», ha detto l’assessore Simone Bezzini, che poi ha inoltrato l’allarme al Governo per rimborsare gli incrementi di costo degli ultimi mesi.
Proprio nei giorni scorsi gli assessori alla sanità di tutta Italia hanno chiesto al Governo uno stanziamento straordinario di 900 milioni di euro per fronteggiare il caro energia.