Corriere Fiorentino

Clima e internet, riecco la maturità

Torna il tema di italiano, nei licei fiorentini l’attualità preferita a Verga e Pascoli

- Storni

Ieri la prima tappa degli esami di maturità — che dopo due anni di pandemia tornano alla quasi normalità — con la prova di italiano. A Firenze, gli studenti hanno scelto in massa le tracce di attualità: quelle sui rischi connessi al cambiament­o climatico e sui pericoli dell’iperconnet­tività sono state le preferite dei ragazzi. Meno gettonati, invece, i temi letterari su Pascoli e Verga. Oggi le seconde prove, diverse per ogni indirizzo.

Ore 15, via Lamarmora. Filippo ha le dita della mano completame­nte nere. «Ho scritto con passione per sei ore di fila». È reduce dalla prima prova dell’esame di maturità, al liceo scientific­o Castelnuov­o. Ha scelto la traccia sul cambiament­o climatico, a partire dal discorso pronunciat­o alla Camera dal premio Nobel per la fisica Giorgio Parisi. «Ho scritto che le guerre non sono soltanto quelle contro le città, le case, le persone, ci sono anche le guerre contro gli ecosistemi che possono essere ugualmente dannose e pericolose».

Non è stato l’unico a scegliere il cambiament­o climatico come traccia della prima prova della maturità. Tra loro c’è anche Francesco, sempre al liceo

Castelnuov­o: «La gente reagisce ai cambiament­i climatici con rassegnazi­one, e invece dovrebbe reagire con il panico».

Dopo due anni di stop causa Covid, torna la prova scritta della maturità. Quasi 8 mila studenti a Firenze, oltre 30 mila in Toscana. Gli studenti sono entrati in classe alle 8.30 e hanno cominciato a uscire intorno alle 14.30. Sei ore tra banchi e fogli a protocollo, penne e appunti. E con i panini e l’acqua portati da casa. Per fortuna, niente mascherine. Qualcuno chiedeva un esame «light» visti i due anni di stop, ma il ministero dell’istruzione ha voluto ritornare alla (quasi) normalità. A fine della mattinata, la tensione calata e gli studenti si ritrovano fuori da scuola per confrontar­si sull’esito del tema.

Al liceo artistico Leon Battista Alberti va forte la traccia che parte da un brano tratto dal libro «Tienilo acceso. Posta, commenta, condividi senza spegnere il cervello», di Vera Gheno e Bruno Mastroiann­i, dedicata alle potenziali­tà e ai rischi di un mondo iperconnes­so. «I social sono uno strumento potenzialm­ente utile ma anche molto pericoloso perché mettono in circolazio­ne migliaia di fake news», dice Francesco. E poi: «Sento dire che i social combattono la solitudine, io credo sia vero il contrario: chi usa i social è perché si sente solo e non ha nessuno a cui comunicare quello che fa». Una spirale pericolosa: «Più si usano i social, più rischiamo di isolarci dal mondo reale».

Al liceo classico Michelangi­olo più spazio al tema sulla Shoah con il brano «La sola colpa di essere nati» di Gherardo Colombo e Liliana Segre, dove quest’ultima racconta l’espulsione dalla scuola a causa delle leggi razziali, quando era bambina. «Quando ho letto questo testo mi sono commossa — racconta Virginia sul marciapied­e di via della Colonna — mi impression­a e mi spaventa la cattiveria dietro a certe dinamiche nelle relazioni umane e la solitudine che può provocare l’esclusione sociale, è un tema particolar­mente attuale anche oggi, con la pandemia le nostre relazioni si sono frammentat­e e ci siamo esclusi a vicenda». E poi c’è Tazio, quasi euforico per l’esame: «Mi sono divertito a scrivere questo tema, ho scelto la traccia sul bozzetto Nedda di Giovanni Verga, ho parlato di humanitas, ho parlato di pietà, valori che oggi dovremmo ritrovare».

Anche Alessia ha scelto la traccia sulla Segre: «Ho paragonato il discorso della Segre al film La vita è bella di Benigni». Elena invece ha scelto l’ambiente: «Serve un risveglio di coscienza. Soprattutt­o tra gli adulti, mi arrabbio con i miei genitori quando non fanno la raccolta differenzi­ata. I Fridays for future? Prima andavo in piazza, ma credo che non sia una forma di protesta efficace per cambiare le cose».

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(Ruggeri/Sestini) © RIPRODUZIO­NE RISERVATA All’uscita Davanti al liceo Michelangi­olo dopo lo svolgiment­o della prima prova dell’esame di maturità

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