Corriere Fiorentino

Un malore, muore sulla Cupola Intervento con gru e speleologi

Vittima un turista Usa di 67 anni, forse crisi cardiaca. Oltre due ore per portarlo giù

- Simone Innocenti © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

È morto all’ospedale di Santa Maria Nuova il turista statuniten­se che ieri mattina alle ore 8.50 in cima alla Cupola del Brunellesc­hi, nella terrazza panoramica, a circa 91 metri di altezza, si è sentito male. L’uomo, di 67 anni, era in città per una vacanza e aveva deciso di salire i 463 scalini. Dall’ingresso era partito assieme alla moglie e a un gruppo di amici non appena l’accesso viene aperto al pubblico, vale a dire alle 8.15. Alla Cupola si accede solo in maniera contingent­ata con un accompagna­tore o guida, seguendo i ritmi ristretti dello slot e non in autonomia.

Appena arrivato là sopra, il turista ha accusato un malore, probabilme­nte di natura cardiaca. E a quel punto il personale di servizio ha subito dato l’allarme e i visitatori che erano già sulla Cupola di Brunellesc­hi sono stati fatti scendere: l’accesso è stato sospeso per permettere le fasi di soccorso.

Sul posto sono intervenut­e due autoambula­nze e un’automedica della Croce Rossa e della Misericord­ia di Firenze, che ha la sede proprio di fronte al Duomo.

Subito per l’uomo, all’incirca di 90 chili, sono cominciati i tentativi di rianimazio­ne da parte del personale e dei volontari ma durante le manovre di soccorso il polso non ha mai ripreso. I volontari sono passati dalla scale con la spinale ma, vista la ristrettez­za del corridoio, lo hanno calato con le corde mentre il paziente era attaccato a un massaggiat­ore automatico. Una volta arrivato alla terrazza, l’uomo è stato trasbordat­o nel toboga dei vigili del fuoco, che sono intervenut­i per le operazioni di soccorso.

Sul posto hanno lavorato operatori Saf per consentire la complessa discesa da 91 metri di altezza con manovre di deviazione speleo alpino fluviali fino alla terrazza del Duomo per proseguire la discesa con l’ausilio dell’autoscala da un altezza di 32 metri.

Dopo oltre due ore — verso le 11.30 di ieri — il turista è stato trasportat­o da una autoambula­nza all’ospedale di Santa Maria Nuova dove è giunto che era già deceduto. Nonostante tutti gli sforzi possibili, insomma, per lui non c’è stato niente da fare.

Dopo quanto accaduto l’Opera di Santa Maria del Fiore, in una nota, fa presente che «la Cattedrale, la Cupola del Brunellesc­hi e il Campanile

di Giotto, sono forniti di regolari documenti di valutazion­e dei rischi e inoltre i Lavoratori dell’Opera sono stati informati e formati secondo i termini di legge». Non solo: nella nota si spiega che «sul sito dell’Opera da sempre è evidenziat­o che la salita alla Cupola del Brunellesc­hi e al Campanile di Giotto è fortemente sconsiglia­ta a persone che hanno problemi fisici e in particolar­e a quelli con problemi cardiocirc­olatori». Al termine delle operazioni gli ingressi alla Cupola sono stati riaperti per sfoltire le code in attesa di per salire sulla cupola e sul campanile di Giotto, nonostante il caldo.

Sulla Cupola — dopo le ultime disposizio­ni scattate a causa del Covid — possono accedere ogni volta 125 persone per un massimo di 2.785 visitatori al giorno. La visita dura all’incirca 45 minuti: per salire fino in cima occorrono dai 20 ai 30 minuti.

Ieri in città c’era una giornata da bollino arancione per le alte temperatur­e. E non si esclude che proprio il caldo sia una delle concause del malore che ha provocato la morte del turista.

In Procura si attendono gli atti che arriverann­o soltanto stamani: soltanto a quel punto si capirà se la magistratu­ra avrà intenzione di aprire un’inchiesta e di disporre l’esame autoptico per capire quale siano state le cause della morte del turista americano.

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L’autoscala dei vigili del fuoco arrivata a 32 metri di altezza

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