Corriere Fiorentino

Un buffet non fa primavera Segnali e qualche dubbio

Il sindaco: accolte le nostre indicazion­i. Sindacati cauti sull’esodo

- Aldo Tani

SIENA Una colazione che spazia dal salato al dolce e, a seguire, il pranzo. A guardare i camerieri che entrano nel grande salone si corre il rischio di confondere le date. Eppure è il 2022 e Mps ha voluto rendere Rocca Salimbeni di nuovo centrale, abbandonan­do l’austerità ministeria­le che aveva contraddis­tinto gli ultimi anni, segnati da appuntamen­ti anonimi e con Siena relegata in secondo piano. In netta contrappos­izione con lo sfarzo di quando mondanità e numeri andavano a braccetto.

La via scelta per accompagna­re il piano industrial­e, quello del sospirato rilancio — pardon, sviluppo — è una sorta di compromess­o. Un evento comunque vivo, dove il buffet, i giornalist­i in presenza e un conferenza stampa tradiziona­le, sono elementi essenziali. «Sarebbe stato più comodo presentare il piano a Roma o a Milano, ma se abbiamo scelto Siena un motivo c’è», assicura l’amministra­tore delegato Luigi Lovaglio.

Alla città non può bastare questo per trovare conforto, ma essere tornata nella mappa resta un segnale incoraggia­nte. Altri segnali contenuti nel piano industrial­e dovranno trovare conferme strada facendo, come ha ricordato il sindaco Luigi De Mossi: «Dalle parole si passi adesso ai fatti: dal nuovo aumento di capitale, alla ristruttur­azione completa dell’istituto, e poi la cessione da parte del Tesoro a favore degli operatori di mercato interessat­i». Il primo passo, nella visione di De Mossi, però merita fiducia: «Nel piano trovano riscontro le indicazion­i che da mesi, come amministra­zione comunale, portavamo avanti per il futuro di Mps». Le stesse che erano contenute nella mozione unitaria approvata qualche giorno fa dal Consiglio comunale.

Tra i sottoscrit­tori l’ex sindaco Pierluigi Piccini, che non ravvisa i medesimi elementi del suo successore. «Voglio capire meglio i numeri e andrà giudicato nel lungo periodo, ma mi sento di dire che non rispetta le linee guida che abbiamo dato — sottolinea il consiglier­e comunale — Non mi sembra un piano di rilancio, perché tra chiusure delle filiali, tagli al personale e un focus sulla parte commercial­e, riporta la banca agli anni Settanta».

Altri tempi e altra dimensione, ma oggi come allora, la differenza è nel senso di appartenen­za di chi lavora all’interno di Mps. Risorse sotto tiro, perché entro la fine del 2022 in circa 3.500 dovranno lasciare la banca. Le uscite saranno su base volontaria e accompagna­te dal fondo di solidariet­à, ma i sindacati, pur non attaccando il piano, hanno già iniziato a predicare attenzione. Da capire se sarà sufficient­e la rassicuraz­ione data dallo stesso Lovaglio: «Io ho ottimi rapporti con la componente sindacale. Troveremo un modo di convergere tutti verso lo stesso obiettivo e comunque sarà aperto un tavolo di confronto».

Spazio essenziale per definire l’esodo, che è parte imprescind­ibile dell’azione di rilancio a partire dal primo gennaio 2023. «È indispensa­bile che si trovino, all’interno di costanti e costruttiv­e relazioni sindacali, tutte le soluzioni per sostenere l’impegno che sarà richiesto ai dipendenti», evidenzia Fabrizio Furlan della Uilca. «La riorganizz­azione di Mps appare tutta da approfondi­re e sviluppare e non potrà prescinder­e dalla valorizzaz­ione dell’apporto profession­ale delle e dei dipendenti, anche con riferiment­o alle ricadute sull’operativit­à della banca e sulle condizioni di lavoro», gli fa eco Nino Baseotto della Fisac Cgil. C’è poi chi, come Lando Maria Sileoni, segretario Fabi, guarda oltre, convinto che il 2026 sia solo una tappa intermedia: «La vera sfida e il vero obiettivo è quello di assicurare una longevità che vada ben oltre la scadenza del piano industrial­e».

Piccini, ex sindaco

Tra tagli, chiusure e focus sulla parte commercial­e il pian riporta la banca agli anni 70

Sileoni (Fabi)

La vera sfida è quella di assicurare una longevità che vada al di là del piano

 ?? ?? Simboli La statua di Sallustio Bandini davanti a Rocca Salimbeni (Lozzi/Sestini)
Simboli La statua di Sallustio Bandini davanti a Rocca Salimbeni (Lozzi/Sestini)
 ?? ?? Sindacalis­ta Nando Maria Sileoni
Sindacalis­ta Nando Maria Sileoni
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Consiglier­e Pierluigi Piccini
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Sindaco Luigi De Mossi

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