Corriere Fiorentino

Occhio al dettaglio

Le stagioni del vino di nobili e popolani dai finestrini

- Mauro Bonciani

di

Fu Cosimo de’ Medici che fissò le regole per vendere fiaschi di vino di piccole dimensioni e nel XVI secolo i finestrini si moltiplica­rono. I finestrini del vino esistono solo a Firenze (e in paio di città controllat­e dalla Repubblica Fiorentina) e servivano appunto per vendere vino. I «finestrini» sono presenti in tanti palazzi nobiliari, sopravviss­uti nei secoli anche se oggi nessuno serve più al suo originario scopo. Vendere il proprio vino era un segno di distinzion­e dei casati nobiliari ma anche un mezzo per i popolani per procurarsi da bere (e agli osti disonesti per prendere a basso costo vino da rivendere più caro nei loro locali). Il vino era quasi sempre rosso e i finestrini avevano le dimensioni necessarie far passare dal palazzo alla strada piccoli fiaschi. In uso fino alla fine dell’Ottocento, ne sono sopravviss­uti quasi 150. Molti trasformat­i in campanelli­ere ed altri restaurati e valorizzat­i.

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