La piscina nel parco coi fondi Ue «Scempio». «No, rigenerazione»
Figline, 700 firme contro e il ricorso al Tar: «Facciamola altrove»
FIGLINE VALDARNO (FIRENZE) Un parco nel centro del paese di Figline sognando, in piccolo ovviamente, nientemeno che Central Park. L’idea risale agli anni Novanta. Alberi alti, fiori, bambini che giocano, anziani seduti nelle panchine. A pochi passi dalla piazza. Tra case e negozi. Un lusso, un vanto per Figline, che lo ha intitolato alla memoria del generale Dalla Chiesa.
Ma il parco è a rischio, secondo il comitato sorto per la sua difesa, che in poco tempo ha raccolto 700 firme. Un numero da protesta forte, popolare. Come per la difesa dell’ospedale Serristori o per la chiusura dell’ex Pirelli. Motivo? La costruzione di una piscina di 25 metri dentro il parco. Un progetto da 4,6 milioni, di cui 3 verrebbero finanziati con il Pnrr. Prezzi di un paio di anni fa, che forse nel frattempo sono aumentati almeno, qualcuno stima, del 30- 35 per cento.
Al di là dei costi, al comitato non va giù il progetto perché, spiega Sara Pasquini, avvocato, la sua realizzazione provocherebbe «la distruzione di due terzi dell’unico parco verde dell’intero Comune, una risorsa pubblica da oltre trent’anni di grande valore. Inoltre è un’opera destinata ad avere un gravissimo impatto ambientale, in un’area residenziale neppure idonea a sostenere l’aggravio di traffico».
L’8 giugno scorso il comitato ha convocato un’assemblea pubblica in cui ha partecipato, tra gli altri, l’ex dirigente della Regione Fabio Zita (coordinò il gruppo di lavoro per la legge sul paesaggio dell’assessore Anna Marson), socio onorario di Italia Nostra. «Mi pare che il progetto rispetti l’esigenza della velocizzazione dei tempi, prevista dal Pnrr, ma non i requisiti per la tutela ambientale», sostiene Zita.
La sindaca di Figline Incisa Giulia Mugnai però non ci sta. E ribatte: «In realtà si tratta di un progetto per la rigenerazione urbana che prevede la realizzazione della piscina ma anche interventi ambientali in aree limitrofe al parco. Per Figline si tratta di una grande opportunità per la sua riqualificazione urbana. Noi siamo disposti ad ascoltare le critiche del comitato, ma non vogliamo perdere i finanziamenti del Pnrr».
Facile sentirci ora, dicono al comitato. Nato il 21 aprile scorso quando cliccando tra i social, balza agli occhi l’approvazione dal parte del Comune del progetto preliminare di uno stabile di nuova costruzione destinato ad ospitare una piscina coperta da realizzare grazie ai fondi del Pnrr. «Ma come? Si vara un progetto di questa portata e non se ne discute in Consiglio? E non si avverte la popolazione? Tutto alla chetichella? E ora pretendono di ascoltarci, ma l’unico ascolto è non realizzare il progetto. Il comitato non è contrario alla costruzione di una nuova piscina, ma ci sono aree più adatte», sostiene la Pasquini. Che incalza il sindaco anche sui soldi: i fondi europei arrivano a 3 milioni, e gli altri per giungere a 4,6 milioni? Ora la palla passa la Tar, al quale ha fatto ricorso il comitato per bocciare il progetto della piscina. Se ne discuterà il 25 ottobre.
Pasquini (comitato)
Provocherà la distruzione di due terzi dell’unico parco dell’intero Comune
Il sindaco Mugnai
Una grande opportunità Disposti ad ascoltare ma non vogliamo perdere quei soldi