«In bici fino a Kharkiv per i miei amici»
La missione di pace di Tommaso Giani, diacono di Fucecchio: «Voglio portare aiuto»
Pedalerà per circa 2.500 chilometri. L’ha definito «un viaggio per la pace e per i civili ucraini» verso Kharkiv, una delle città simbolo del conflitto tra Russia e Ucraina. Diacono e professore di religione di 39 anni, Tommaso Giani è anche un grandissimo tifoso della Sampdoria e proprio da Genova inizierà la sua missione «contro la guerra di aggressione di Putin, ma anche quella di resistenza di Zelensky».
FUCECCHIO (FIRENZE) Mentre tutti fuggono da Kharkiv, lui proverà a entrarci. E proverà a farlo in bici. Per alcuni un pazzo, per altri un sognatore. La sua missione è far tacere le armi. Lui si chiama Tommaso Giani, è un diacono toscano di 39 anni. Si è avvicinato alla Chiesa vivendo nella comunità genovese di don Andrea Gallo, quando era all’università. Ricorda quelle messe particolari: «La preghiera dei fedeli durava mezz’ora, piena di testimonianze di vita e autenticità. Al termine della messa ci si spostava in massa in sala da pranzo per continuare a stare insieme fra pastasciutte, barzellette e riflessioni». Nato a Pontedera, laureato in scienze politiche, un passato da giornalista, è stato ordinato diacono nel 2020. Oggi fa l’insegnante di religione a Fucecchio ed è innamorato di Genova e della Sampdoria. E
proprio da Genova, questa mattina alle 8, partirà alla volta dell’Ucraina. «Sono intenzionato a pedalare per un mese e a macinare 2.500 km, attraversando Italia, Slovenia, Croazia e Ungheria, fino a raggiungere la mia città del cuore nel profondo est dell’Europa: la città estera che conosco meglio di tutte, quella a cui sono più affezionato, essendo stata la meta di 8 miei viaggi». I primi due li ha fatti al seguito della Sampdoria, che proprio a Kharkiv giocò 10 anni fa due partite di Europa League contro la squadra del Metalist. In quell’occasione, fece amicizia con alcuni tifosi ucraini. E da allora, ogni estate trascorre una settimana con gli amici di Kharkiv: «Non sono mai stato a Londra o Parigi, ma sono stato dieci volte a Kharkiv».
Un viaggio contro ogni guerra: «Sarà una missione pacifista, senza alcuna bandiera
al seguito: il mio viaggio è contro la guerra di aggressione di Putin ma anche contro la guerra di resistenza di Zelensky. Il mio viaggio è per i civili ucraini, in particolare per gli abitanti della mia Kharkiv: quelli che hanno perso i loro cari sotto le bombe, quelli abbandonati, quelli rimasti senza casa e senza futuro». I suoi amici non possono lasciare l’Ucraina: «Trovo gravissimo che il Governo impedisca ai maschi di uscire dal Paese per restare a combattere».
Tommaso viaggerà da solo, senza l’ausilio di nessuno. «Dormirò dove capita, cercherò di trovare solidarietà tra la gente, quando sono andato in bici da Pisa a Reggio Calabria ha funzionato, sono sicuro che funzionerà anche stavolta». Arriverà al confine UngheriaUcraina intorno al 10 luglio, poi comincerà la parte più difficile.
«Nell’ovest del Paese sarà relativamente facile, alberghi e supermercati sono aperti, poi sarà più complicato, ma a Kharkiv ci sono comunque operatori umanitari e giornalisti, e forse alcuni miei amici mi raggiungeranno in città». Obiettivo del viaggio, è anche quello di raccogliere fondi: «Se a fine luglio arriveremo almeno a 20 mila euro, quando raggiungerò Kharkiv potrò acquistare un furgone o un minibus da 9 posti da regalare all’associazione Station Kharkiv, che ho conosciuto in uno dei miei ultimi viaggi in Ucraina e che si occupa di portare aiuti di prima necessità alle persone rimaste in città durante questi mesi di attacchi missilistici». Per sostenere il viaggio IBAN IT52G06230711500000466078 53, intestato a Diocesi di San Miniato.