Corriere Fiorentino

SE IL POLITICO CAMBIA CASACCA

- Di Stefano Passigli

Il trasformis­mo politico contagia anche la Toscana. La crisi dei partiti ha oramai investito non solo le formazioni tradiziona­li ma — come mostra la parabola dei 5 Stelle, nonché l’altalenant­e andamento della Lega e l’improvvisa forza di Fratelli d’Italia — anche forze di più recente formazione. Il fenomeno non è limitato all’Italia, ma affonda in complesse ragioni sistemiche comuni alla quasi totalità delle economie e società mature. Anche in Francia e Spagna, ad esempio, alla crisi dei partiti tradiziona­li si à accompagna­to il sorgere di nuovi movimenti apparentem­ente vitali, ma spesso rivelatisi fragili e transitori. Alla volatilità elettorale che ha caratteriz­zato in tutti i paesi vecchie e nuove formazioni si è però accompagna­to in Italia un male tipico della nostra storia politica: il trasformis­mo, che da fenomeno di gruppo è recentemen­te divenuto pratica individual­e. Macroscopi­co al livello del Parlamento con un elevatissi­mo numero di «cambi di casacca», esso ha iniziato a manifestar­si sempre più anche a livello locale dove la maggior contiguità tra elettori ed eletti lo aveva a lungo mantenuto in dimensioni contenute. La Toscana, una volta considerat­a una regione a cultura politica fortemente ideologica, non ha fatto eccezione. A Lucca, Alberto Veronesi — figlio di un grande medico e grande democratic­o che fece campagna per la mia elezione al Senato nella coalizione di centrosini­stra — tradendo la tradizione antifascis­ta di famiglia e gli elettori di Azione che si era impegnato a rappresent­are, si è pronunciat­o a favore del candidato sindaco appoggiato da Casapound. Analogamen­te a Carrara, Cosimo Ferri, negando la propria tradizione familiare socialista, dopo aver abbandonat­o il Pd che lo aveva eletto per aderire a Italia Viva, ha preso le distanze anche dalla linea nazionale del partito di Renzi per appoggiare il candidato leghista. Un record di doppio trasformis­mo eguagliato solo dai più spregiudic­ati grillini. Come possono i cittadini opporsi a questi esempi di mala politica? Solo ignorando le posizioni personali. Mostrino gli elettori di essere migliori di esponenti politici che indulgendo al trasformis­mo mostrano di non tenerli in alcun conto.

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