Corriere Fiorentino

Nella sfida tra il Pd e il candidato leghista l’ago della bilancia sono due ex socialisti

- Gabriele Noli

CARRARA Nel laboratori­o politico di Carrara — dopo due settimane scandite da apparentam­enti, sostegni dichiarati ma non ufficiali e ulteriori frammentaz­ioni — non c’è più margine per gli esperiment­i: oggi la città del marmo sceglie il suo sindaco (si vota dalle 7 alle 23, a seguire lo spoglio). E a prescinder­e dall’esito, il ballottagg­io tra Serena Arrighi e Simone Caffaz rappresent­a già adesso un punto di rottura con il recente passato, dal momento che Francesco De Pasquale, eletto nel 2017, ha deciso di non ricandidar­si e il suo partito, il Movimento 5 Stelle, al primo turno ha subìto un tracollo tale da porlo ai margini nell’avviciname­nto alla resa dei conti. Che sarà tra centrosini­stra e centrodest­ra.

Da una parte Serena Arrighi, candidata del Pd vincitrice due settimane fa con il 29.92%, che ha preferito evitare apparentam­enti, incassando comunque l’appoggio delle forze di sinistra a fianco di

Rigoletta Vincenti (che al primo turno si era fermata al 13.68%), e dei socialisti «ufficiali» guidati dall’ex sindaco Angelo Zubbani (6.35%). Dall’altra, invece, Simone Caffaz, esponente della Lega che il 12 giugno aveva ottenuto il 18.93%, a cui però nel frattempo si sono affiancate le altre forze di centrodest­ra (Fratelli d’Italia e Forza Italia) vicine a Andrea Vannucci (terzo col 17.11%) e Cosimo Ferri, che ha rotto l’asse con Zubbani (valso il 15.1% al primo turno). Il parlamenta­re di Italia Viva, autoprocla­matosi «ago della bilancia» del ballottagg­io, ha accusato il Pd di «volermi proporre il piano B: un accordo sottobanco senza l’ufficialit­à dell’apparentam­ento. Ma io per Carrara ho in testa solo la serie A». Ed è convinto di trovarla con Caffaz, da lui identifica­to come «un civico».

Arrighi le ha invece definite «logiche da mercante in fiera a cui non ci siamo piegati». Lei, comunque, conterà sull’appoggio dei socialisti. Una buona parte, almeno. Nei giorni scorsi si è infatti registrata una spaccatura all’interno del garofano dopo le dichiarazi­oni del segretario comunale Leonardo Buselli, che intendeva mantenere le distanze dal Pd, andando così in direzione opposta rispetto a Zubbani. Che, in qualità di segretario regionale e provincial­e, ha disposto il commissari­amento del comitato comunale. I 5 Stelle lasciano invece «libertà di coscienza» agli elettori. «I voti — dicono — non sono merce di scambio». L’affluenza sarà un altro fattore chiave: al primo turno è stata di poco inferiore al 50%, come al ballottagg­io del 2017. Venerdì, a chiusura della campagna elettorale di Arrighi, è tornato a Carrara Enrico Letta. «Serena è lontana dai giochi di potere che hanno segnato altre scelte», ha attaccato il segretario nazionale del Pd (con lui quella regionale, Simona Bonafè), critico pure nei confronti di Ferri per il sostegno a Caffaz. Che invece la visita del suo leader di riferiment­o, Matteo Salvini, l’aveva ricevuta la scorsa settimana. «Domenica (oggi) si decide tra la restaurazi­one e il rinnovamen­to», afferma il candidato della Lega. Pronto a festeggiar­e, in caso di successo, con un corteo in carrozza.

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(voceapuana) Apuane Piazza Alberica, una delle piazze simbolo del centro storico della città di Carrara
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