La Fiom critica «La vertenza certo non è conclusa»
«La vertenza è tutt’altro che conclusa». Così la Fiom di Firenze, Prato e Pistoia che chiede «sia convocato a breve un tavolo tecnico e successivamente il tavolo sindacale che risponda a tutte le nostre domande». Nessun giudizio sui nomi dei componenti del Consorzio appresi «solo da fonti di stampa», non prima di «aver avuto una interlocuzione con tali soggetti nelle sedi preposte. Solo attraverso un tavolo negoziale discuteremo il loro ruolo all’interno del consorzio, gli elementi relativi al cronoprogramma di reindustrializzazione ed il tipo di ammortizzatore sociale da utilizzare per accompagnare il processo». Per la Fiom va codificato un cronoprogramma dettagliato relativo alla reindustrializzazione, che formalizzi tutti gli elementi di certezza societaria, finanziaria e di volumi produttivi per la ripresa della produzione e la piena occupazione. «L’accordo del 19 gennaio scorso è stato largamente disatteso da parte dell’azienda, ma come Fiom, assieme ai nostri delegati Rsu, abbiamo già chiesto di fare un nuovo accordo che dia le doverose certezze a centinaia di lavoratori e all’intero territorio. Il tempo è scaduto. Ribadiamo che qualsiasi atto o annuncio come quello che circola in queste ore, è fatto in maniera unilaterale e non in base ad un processo di discussione ed accordo con le organizzazioni sindacali e la Rsu. I tavoli istituzionali rimangono per noi fondamentali come elemento di garanzia dell’intero processo». Il prossimo tavolo tecnico è convocato per il 4 agosto al ministero dello Sviluppo economico, con i rappresentanti del governo dimissionario. Così come nella trattativa mancherà il sindaco di Campi Bisenzio, Emiliano Fossi, che si è dimesso per correre alle Politiche. Al suo posto arriverà un commissario prefettivo, sarà lui a sedersi ai tavoli istituzionali sulla vertenza.
❞ Tempo scaduto L’accordo dello scorso 19 gennaio è stato largamente disatteso da parte dell’azienda