Corriere Fiorentino

Escluso, in lista, anzi no. Lotti è un caso

Il deputato ringrazia il Pd empolese per la richiesta di ricandidar­lo ma viene smentito

- Giorgio Bernardini

Il caso Lotti accende il Pd. L’ex braccio destro di Matteo Renzi, già sottosegre­tario plenipoten­ziario e ministro dello Sport, venerdì non è stato tra i nomi indicati dalle federazion­i Pd alla segreteria per le candidatur­e in Parlamento. Ma ieri, dopo l’assemblea della federazion­e empolese, la sua, Lotti ha ringraziat­o segretari e sindaci per aver proposta la sua candidatur­a. A stretto giro è arrivata la frenata del partito: «L’unico indicato è Parrini».

«Io dovrei fare cosa? Inviare un allegato alla Bonafè...?!». Lo sbigottime­nto al telefono del segretario del Pd dell’Empolese Valdelsa, Jacopo Mazzantini, dà il senso di una giornata piuttosto convulsa. Un «partito che discute», come si ama dire da quelle parti, un partito in cui regna la confusione massima, secondo altri più critici.

Nei giorni delle candidatur­e i nomi si rincorrono, ieri la federazion­e pistoiese del partito ha chiesto la conferma di Caterina Bini in Parlamento.

In un’altra parte di Toscana invece tiene banco il caso della candidatur­a di Luca Lotti, ex braccio destro di Matteo Renzi, ex sottosegre­tario plenipoten­ziario, ex ministro dello Sport. Il deputato, eletto quattro anni fa nel collegio empolese, vuole ricandidar­si alle politiche del 25 settembre. Ma venerdì, quando la Federazion­e empolese del Pd ha indicato alla segreteria regionale la proposta di candidatur­a, l’unico nome che ha raccolto l’unanimità è stato quello del senatore uscente Dario Parrini. Ieri mattina l’assemblea territoria­le approva il proprio documento. E alcuni sindaci — tra cui quella di Empoli, Brenda Barnini futura possibile segretaria regionale del partito — intervenen­do in pubblico hanno «auspicato che Lotti sia ricandidat­o per il buon lavoro svolto».

L’ex ministro prende la palla al balzo: nel primo pomeriggio ringrazia gli amministra­tori pubblicand­o una nota intitolata «Pd, sindaci e segretari federazion­e empolese chiedono ricandidat­ura Luca Lotti». Nel testo si legge tra l’altro che «la ricandidat­ura di Lotti nei giorni scorsi era stata inserita anche nella rosa dei nomi da sottoporre alla segreteria nazionale, attraverso un documento votato dal Pd metropolit­ano fiorentino, federazion­e in cui Luca Lotti è iscritto». Tutto risolto? Non proprio. «L’assemblea territoria­le ha votato all’unanimità

Dario Parrini come candidato unico» è il titolo della nota che arriva poco dopo dalla Federazion­e Pd di Empoli. Chiaro. A stretto giro dall’entourage di Lotti filtra la presenza di un documento firmato dai sindaci sostenitor­i, un appello che poi diviene «un verbale a integrazio­ne del documento già prodotto dalla federazion­e» e «che sarà inviato a Simona Bonafè come allegato».

«Guardi io non so di cosa parla, non mi risulta nessun allegato... Parrini è il nostro solo candidato», taglia corto il segretario empolese Mazzantini raggiunto al telefono. Mentre diventa palese anche il nervosismo del Pd fiorentino, dalla cui segreteria si ribadisce «che non c’è bisogno di alcuna comunicazi­one pubblica per smentire ciò che è evidente, i nomi votati all’unanimità sono quelli inviati ieri alla segreteria regionale». E Lotti non c’è. Ma il deputato è uno dei leader della corrente Base riformista assieme al ministro Lorenzo Guerini, difficile, se non impossibil­e, che resti fuori dalla partita, in Toscana o altrove.

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(foto da Facebook) Come eravamo Dario Parrini e Luca Lotti durante un sopralluog­o nel 2018

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