Caos Sollicciano, Nardella: sarò lì a Ferragosto
Il sindaco incontrerà agenti e detenuti. Ieri una nuova aggressione nella sezione femminile
Il sindaco Dario Nardella andrà a far visita al carcere di Sollicciano nel giorno di Ferragosto. «Andrò a trovare i detenuti, gli agenti penitenziari e la direzione di Sollicciano per parlare con loro dei problemi del carcere, perché anche dai carceri si vede lo stato di civiltà e di democrazia di un Paese» ha detto il primo cittadino di Firenze. «C’è da dire una cosa — ha aggiunto — è il sistema carcerario italiano che non funziona. A parte il fatto che sul totale delle spese per il detenuto si spende una percentuale risibile, tutto il resto serve a far funzionare il sistema burocratico del modello carcerario. Per il recupero, per l’inserimento lavorativo del detenuto non si spende niente. Gli italiani devono sapere che le loro tasse, non servono a recuperare i detenuti che anzi escono con molti più problemi psichiatrici, sociali». Intanto Fratelli d’Italia rilancia la proposta di un Consiglio straordinario all’interno del carcere: «Le problematiche degli agenti della polizia penitenziaria, dei lavoratori e dei detenuti nella struttura — afferma il capogruppo in Consiglio Comunale, Alessandro Draghi — non siano argomento di parte ma di riflessione di tutte le forze politiche».
Proprio nei giorni scorsi circa trecento detenuti hanno presentato un esposto-denuncia sulle condizioni del carcere fiorentino. Ad accogliere con soddisfazione l’imminente visita del sindaco è il cappellano di Sollicciano don Vincenzo Russo: «Accoglierò Nardella a braccia aperte, mi farà piacere dialogare con lui e gli altri attori del penitenziario in ottica migliorativa».
Intanto ieri a Sollicciano c’è stata un’altra aggressione, stavolta nel reparto femminile da parte di una trans ai danni di una agente, colpita al petto e al viso e costretta a recarsi al pronto soccorso. A renderlo noto Giuseppe Proietti Consalvi, vicesegretario generaleOsapp (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria), secondo cui «andrebbe ripristinato il reparto riservato ai trans, chiuso dal dicembre 2020 per ristrutturazione».