Corriere Fiorentino

Alta velocità, un cantiere senza fine Il tunnel slitta al 2028 (se va bene)

Incontro a Roma con Ferrovie, che spiega: colpa dei rincari. Il bando entro agosto

- Lorenzo Sarra © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«Siamo delusi». Dopo l’incontro a Roma con i vertici di Ferrovie, il governator­e Giani e il sindaco Nardella alzano la voce: «I nuovi rinvii sono insopporta­bili». I cantieri Tav infatti slittano al 2023, con la fine dei lavori prevista non prima del 2028. «Colpa del caro prezzi», si giustifica­no Fs e Rfi.

«Farò di tutto, a costo di mettermi sui binari: non è possibile che non si capisca quanto è importante per il sistema trasportis­tico italiano che il tratto da Roma a Milano sia in perfetta efficienza». Eugenio Giani si era già fatto sentire lunedì, quando lo slittament­o era ormai chiaro a tutti. E ieri, dopo un confronto a Roma che ha sancito i ritardi, l’umore del governator­e non è certo migliorato.

Slittano infatti ad aprile 2023 i lavori della talpa meccanica per scavare il tunnel sotto Firenze dell’Alta velocità ferroviari­a (sarebbero dovuti ripartire in autunno), con la data prevista per la chiusura del cantiere Tav che slitta al 2028 (salvo altri imprevisti).

Un cambiament­o di programma chiarito ieri nel vertice tra Giani, il sindaco Nardella e i vertici di Fs e Rfi, che naturalmen­te non ha soddisfatt­o né il presidente della Regione, né il primo cittadino di Firenze: «Insopporta­bile per i toscani assistere a continui rinvii e ad un andamento così frammentar­io dei lavori di Fs e Rfi», si legge in una nota congiunta. «Abbiamo sollecitat­o maggiore considerat­ecniche». zione — proseguono Giani e Nardella — Del mancato utilizzo del tratto ferroviari­o sotterrane­o ne risente il sistema del rapporto pendolare e regionale per il quale la Regione paga a Trenitalia più di 300 milioni l’anno». Ed ancora: 1996, quando fu siglato il primo accordo sono trascorsi 26 anni e non si è colta nemmeno l’opportunit­à del Pnrr per accelerare. Siamo delusi, ma lotteremo con fermezza, chiedendo che siano individuat­e anche nuove soluzioni «Ci aspettiamo inoltre — ha concluso Nardella — che arrivino il prima possibile alla città i 60 milioni che mancano dei 90 previsti nella convenzion­e tra Comune e Rfi firmata nel 2011». «Sono state illustrate le moti«Dal vazioni che hanno condotto a uno slittament­o — hanno replicato Fs e Rfi — Il tutto con l’obiettivo di poter riassorbir­e questo ritardo durante i lavori». All’origine dello stop, il consistent­e aumento dei prezzi delle materie prime e delle energie: «Ha imposto una completa revisione delle tariffe dei bandi di gara per gli appalti in opere pubbliche, anche quelle incluse nel Pnrr, e una loro riprogramm­azione dopo l’intervento del governo con il dl aiuti». Il gruppo Fs con Rfi ha comunque riaffermat­o la propria convinzion­e sulla strategici­tà dell’opera. Entro il 10 agosto, dovrebbe essere pubblicato il bando di gara relativo all’appalto, da oltre 1 miliardo e 100 milioni, con l’obiettivo di procedere alla consegna dei lavori all’impresa aggiudicat­aria entro il corrente anno.

Intanto Infrarail — la società di Ferrovie nata nel 2019 per contribuir­e allo sviluppo del nodo Firenze Belfiore — ha già affidato a Herrenknec­ht l’esecuzione degli interventi con la fresa meccanica, ovvero la talpa che dovrà eseguire lo scavo per ricongiung­ere Campo Marte all’area ex Macelli. Entro fine marzo, terminati i test, la macchina sarà accesa. Sempre Infrarail realizzerà la nuova fermata di Circondari­a contigua alla stazione alta velocità ed inizierà la progettazi­one del people mover.

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(Cambi/ Sestini) Tutto fermo Il cantiere della Tav della stazione Foster a Firenze

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