Corriere Fiorentino

Ancora incendi, case evacuate a Saturnia «Il rogo di Greve ci costerà un milione»

Fiamme in Maremma e vicino alla FiPiLi. Nel Chianti Classico in fumo 50 ettari

- L’emergenza Matteo Lignelli © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Favoriti da condizioni climatiche «perfette nella loro crudeltà», dai terreni aridi e dal vento, gli incendi continuano a innescarsi in tutta la regione. Nuovi roghi ogni giorno, con ricadute drammatich­e, anche quando non sono così estesi, per il territorio, per le persone e gli animali che lo vivono, ma anche per le aziende e per la viabilità. L’incendio scoppiato lunedì a Greve in Chianti, in località Meleto dove la vegetazion­e è fitta, per esempio, costerà danni per circa un milione di euro all’azienda agricola Castel Ruggero Pellegrini, che ha visto «50 ettari tra vigneti, oliveti, boschi e un capannone con mezzi agricoli e due ettari di vigneto dove si fa vino Chianti Classico bio» mangiati dalle fiamme. Solo un ettaro di terreno in cui si produce Chianti Classico vale più o meno 250 mila euro.

«Una perdita enorme, ma ci rialzeremo. Ci vorrà tempo, pazienza e tanto denaro, inutile nasconders­i. E anche l’aiuto delle istituzion­i. Per tornare produttivo un vigneto impiega tre anni per cui ne abbiamo persi quattro di raccolto» dice Clemente Pellegrini Strozzi, alla guida dell’azienda. Ferito in profondità da quanto accaduto soprattutt­o sul piano umano. «Per ogni zolla bruciata tra qualche anno ci saranno cento fiori, mia figlia crescendo non dovrà vedere niente di questo disastro. Io e i

miei dipendenti abbiamo visto bruciare la nostra azienda, ancora mi ricordo di come, in preda all’ansia del momento, lanciavo inutili secchiate d’acqua sulle fiamme. Niente dovrà tornare come prima: tutto dovrà essere migliore. In questo siamo motivati perché quel che abbiamo vissuto è una botta da cui non si guarisce».

Castel Ruggero Pellegrini è un’eccellenza del territorio chiantigia­no e per il suo olio ha vinto alcuni premi, come il Japan Olive Oil Prize e la sua presenza, «grazie ai campi puliti», ha rallentato il propagarsi delle fiamme. «Altrimenti con il vento che tirava avremmo vissuto una situazione più tragica» commenta Clemente Pellegrini. «Purtroppo aziende come la nostra non sono ben viste dagli abitanti della zona. Sporcano le strade, fanno rumore il sabato mattina, eppure in questo caso ha salvato la vita alle persone e tenuto il fuoco lontano dalle fabbriche. Servirebbe più sostegno perché alla fine facciamo manutenzio­ne e siamo un presidio per il territorio».

Ieri, poi, è tornata la paura in Maremma per un incendio a Poggio alla Calle, vicino Saturnia, nel comune di Manciano. Sono state evacuate diverse abitazioni e poderi e tre persone sono rimaste intossicat­e. Una di queste è stata ricoverata al pronto soccorso dell’ospedale di Orbetello. Mentre un altro rogo in località Terrafino, a Empoli, ha tenuto bloccato il traffico ferroviari­o sulla linea Firenze-Empoli per un’ora e mezzo, nel primo pomeriggio, con restringim­enti sulla FiPiLi per un rogo. Incendi di sterpaglie anche a Rosignano Marittimo, a Mulazzo (Massa Carrara) e nella frazione di San Giovanni del comune di Lajatico (Pisa), che hanno richiesto interventi a terra, oltre che elicotteri e Canadair. Nella tarda serata di lunedì, invece, un incendio boschivo si era sviluppato nel comune di Rufina (Firenze), dove è stato il sindaco Vito Maida a dare subito l’allarme.

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Devastate Le viti dell’azienda agricola Castel Ruggero Pellegrini dopo l’incendio
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Spavento Il fuoco a Rufina lunedì notte

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