Corriere Fiorentino

Appena quattro gol in due: l’enigma Nzola-Beltran per un attacco in difficoltà

L’argentino in campionato ha tirato in porta soltanto 5 volte L’allenatore: «Non è possibile non segnare dopo tutto quello che abbiamo fatto e non è nemmeno la prima volta che succede»

- Matteo Magrini

«Non è possibile non segnare dopo tutto quello che abbiamo fatto nel secondo tempo, e non è nemmeno la prima volta che succede». Sarebbero bastate queste parole per farsi un’idea di quale fosse, sabato sera, lo stato d’animo di Vincenzo Italiano. Eppure, il mister ha voluto metterci il carico. «Dobbiamo farci tutti delle domande, soprattutt­o chi si trova a un centimetro dalla porta e non riesce a far gol». E poi ancora: «Nel calcio la sfortuna non esiste. È questione di ferocia, qualità, voglia di dire “sono stato io a vincere”».

Un fiume in piena, il mister, passato dopo la gara col Milan dalla carota al bastone. Un modo per mettere una volta per tutte davanti alle loro responsabi­lità i suoi attaccanti. Ciò non significa che da parte sua smetterà di insistere. Anzi. Se possibile, nei prossimi giorni, metterà negli allenament­i ancor più determinaz­ione. Il problema però è che vorrebbe vedere lo stesso atteggiame­nto dai suoi giocatori e, in particolar­e, dai suoi centravant­i. Inutile girarci tanto attorno: sono loro, ora come ora, il problema principale della Fiorentina: quattro gol in due da inizio stagione, di cui uno soltanto (in 13 giornate) in campionato. Ma non è (solo) questione di numeri. E l’occasione mancata a San Siro da Beltran è forse l’esempio migliore per capire di cosa stiamo parlando. Perché un gol si può anche sbagliare ma, per Italiano, non è accettabil­e andare su quel pallone con quella sufficienz­a senza riuscire nemmeno a calciare in porta. «Fame»: è quella la parola che il tecnico viola ripete come un ossesso ormai dall’anno scorso. Quella rabbia agonistica che ogni centravant­i dovrebbe avere non solo per segnare ma anche per farsi rispettare in area di rigore. E invece, sia l’ex River che l’ex Spezia, son diventati troppo facili da marcare: mai un duello vinto, mai uno spunto, mai un pallone difeso a dovere. E così oggi, Nzola è solo quinto tra i viola per tiri totali (12) mentre Beltran (5 conclusion­i in serie A) ha fatto peggio di ben 12 compagni tra cui due difensori come Quarta (8) e Parisi (9).

E se Nico è invece il calciatore con più tentativi di tutto il campionato (ben 42) significa che, là davanti, la Fiorentina ci arriva. Il problema appunto sono i due centravant­i a cui adesso, Italiano, chiede di dare delle risposte. Vale per

Nzola (che il mister per caratteris­tiche considerer­ebbe il più adatto al suo gioco) così come Beltran. Sta a loro tirarsi fuori dai guai dimostrand­o (a differenza di quanto fatto vedere fino ad ora) di avere spalle abbastanza larghe per sopportare le pressioni di una piazza come Firenze.

Da parte sua l’allenatore cercherà (come sempre) di metterli nelle migliori condizioni possibili senza però snaturare la squadra. Nessun cambio modulo insomma e (almeno dall’inizio) nessun tentativo di coesistenz­a tra i due. Sarebbe curioso, del resto, sacrificar­e o cambiare ruolo agli unici due che segnano con regolarità (Nico e Bonaventur­a) per mettere insieme due che non stanno facendo (quasi) nulla per meritarsi fiducia. Certo, se poi a gennaio arrivasse un attaccante esterno capace di trovare la porta con continuità, allora tutto sarebbe più semplice. Nel frattempo però, sono loro a doversi svegliare. Perché la pazienza di Italiano ha un limite e Beltran e Nzola, quel limite, rischiano di superarlo.

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(Epa/Georgi Licovski) Ex Spezia M’Bala Zola, 27 anni
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(Ansa) Ex River Plate Lucas Beltran, 22 anni

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