Corriere Fiorentino

Stefano Ricci tra le meraviglie della Mongolia

La nuova collezione in luoghi incontamin­ati. E la Maison si allarga a Peretola

- Laura Antonini

Luxor, l’Islanda, le isole Galapagos e ora la Mongolia. La maison fiorentina Stefano Ricci continua il suo viaggio nel mondo e alla vigilia di Pitti Uomo svela dal palco del Teatro nuovo di Fiesole, a pochi chilometri dalle Caldine dove si trova la manifattur­a, la collezione Autunno inverno 2024 2025.

Un trionfo di capi in cashmere, shearling, vicuna e seta che a fine ottobre sono volati con una squadra di fotografi e modelli nella terra di Temujin, che il mondo ha conosciuto come Gengis Khan, per la nuova tappa di Explorer, il progetto di sostenibil­ità con cui la maison fiorentina da quattro stagioni sensibile al tema del cambiament­o climatico dà il suo contributo a sostegno di istituzion­i locali impegnate nella tutela dell’ambiente. «La Mongolia è un posto magico — raccontano Niccolò e Filippo Ricci, figli di Stefano e rispettiva­mente ceo e direttore creativo del marchio che hanno partecipat­o in prima persona alla missione — ed è anche la terra degli Eagle Hunters, che in questo viaggio abbiamo conosciuto e seguito. Cacciatori di aquile che hanno tramandato nei secoli una tradizione di falconeria e protezione di un territorio difficile come la catena dell’Altai. Questo progetto è anche un omaggio ad un animale incredibil­e come l’aquila, che è il simbolo del nostro marchio». Così dopo l’accordo raggiunto quest’estate alle Galapagos con la Charles Darwin Foundation per la protezione delle tartarughe giganti «abbiamo siglato un accordo con la Kazakh Falconry Associatio­n — ha spiegato Niccolò Ricci— per la tutela della Golden Eagle che per il biennio 2023-2024, porterà l’associazio­ne Wildlife Science and Conservati­on Center of Mongolia a monitorare, con una tecnologia ad hoc le aquile che vivono sui monti Altai per studiarne l’evoluzione e le migrazioni in un territorio così estremo». Dalla catena dell’Altai, al Terelj National Park, per raggiunger­e infine il Deserto del Gobi la missione Stefano Ricci Expoler ha portato il fotografo Chris Rainier, a realizzare gli scatti spettacola­ri della nuova campagna nei luoghi più suggestivi. «Un’impresa in soli 9 giorni — hanno raccontato i fratelli Ricci — che ci ha portato a scoprire in uno dei territori naturali più estremi e remoti, come la Inner Mongolia, dove le escursioni termiche variano da -50° a +50° e c’è il cashmere più sottile al mondo chiamato Alpha Yarn che è una nostra esclusiva e rappresent­a la novità della nostra maglieria».

Positivo il bilancio economico di quest’anno. Con un fatturato di 200 milioni di euro il 2023 ha registrato un aumento del 45 per cento. «Grazie alla ripresa del mercato cinese (+113%) — ha spiegato Niccolò Ricci — ci affacciamo con fiducia al 2024 dove porteremo avanti investimen­ti e aperture». Nel corso dell’anno infatti il quartier generale delle Caldine vedrà la parte dedicata alla logistica e il relativo personale spostarsi in una nuova area di 4 mila metri quadrati a Peretola, per fare ulteriore spazio alla sartoria. Mentre per quanto riguarda le aperture dopo quella del nuovo flagship store a Pechino, entro la fine del 2024 sono attese a Ho Chi Minh e Houston.

Niccolò e Filippo Con un fatturato di 200 milioni il 2023 ha registrato un aumento del 45 per cento Pronti ad aprire a Ho Chi Minh e Houston

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(Alessandro Moggi) Dove volano le aquile Niccolò e Filippo Ricci

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