Contromanifestazioni a Porta al Prato e nei luoghi simbolo dell’antifascismo
Tre luoghi simbolici dell’antifascismo fiorentino e un ritrovo unitario a piazzale Michelangelo. Così, la Rete democratica fiorentina vuole rispondere domenica all’arrivo delle destre europee. Ieri, nella sede dell’Anpi di via Sant’Agostino, a discutere della manifestazione di protesta contro l’evento di Matteo Salvini alla Fortezza c’erano Cgil, Arci, Anpi, Pd, Rifondazione, Sinistra Progetto Comune e Firenze Città Aperta. Tra i presenti il presidente del Consiglio comunale Luca Milani, la presidente dell’Anpi Vania Bagni, i consiglieri comunali Dmitrij Palagi e Antonella Bundu e la presidente del Quartiere 3 Serena Perini.
L’idea, anche per evitare incidenti, è quella di restare lontani dalla Fortezza. Partendo alle 10 di domenica con tre presidi: sul ponte Vespucci, luogo dell’omicidio di Idy Diene, in piazza Dalmazia, dove furono uccisi Samb Modou e Diop Mor per mano di un simpatizzante di CasaPound, e in via Taddea, dove nel 1921 Spartaco Lavagnini fu assassinato dai fascisti. Poi alle 11.30 il ritrovo al piazzale Michelangelo. «Le forze democratiche hanno deciso di animare la città domenica mattina per rappresentare i valori antifascisti che muovono da sempre la nostra città — spiegano i promotori — Appuntamenti saranno organizzati in punti simbolo della città e alle 11.30 dal piazzale Michelangelo sarà esposto un grande striscione per ricordare che Firenze è antifascista, antirazzista, per i diritti e la tolleranza». Sarà invece al piazzale di Porta al Prato, alle 15 di domenica, il ritrovo dell’altra manifestazione di protesta, quella organizzata da Firenze Antifascista, che raccoglie i centri sociali e i collettivi studenteschi. Sull’evento dei sovranisti europei alla Fortezza, i promotori dicono: «Come antifascisti e antifasciste rifiutiamo la presenza di questi soggetti nella nostra città».