Corriere Fiorentino

«Sul Franchi il governo farà la propria parte»

Abodi: dobbiamo facilitare la velocità dei progetti. Firenze in lizza per Euro 2032

- Donato Mongatti

In attesa del tavolo per trovare una soluzione sulla questione Franchi, con commensali la Fiorentina, il Comune di Firenze e il governo, la mise en place ogni giorno si arricchisc­e di dichiarazi­oni. C’è un progetto esecutivo approvato, un bando di gara per eseguire i lavori, ma mancano almeno 55 milioni di euro per completare tutti gli interventi di ristruttur­azione previsti.

Ieri il ministro per lo Sport Abodi, presente all’evento Rcs Sport Industry Talk, ha sottolinea­to l’importanza di alcuni progetti per impianti sportivi italiani, precisando che, in chiave Euro 2032, il governo farà la sua parte per facilitare la «velocità nei progetti» e che oltre a Roma, Milano e Torino, i due restanti impianti della rosa di 5, saranno «uno tra Udine, Bologna, Firenze, Verona e Genova e uno tra Napoli, Palermo, Bari e Cagliari»».

All’evento ha partecipat­o anche il presidente della Lega serie A Lorenzo Casini, definendo il problema degli stadi come «quello principale del calcio italiano. L’Italia — ha detto Casini — va vista nel suo insieme, gli stadi sono un’opera pubblica. Serve che il governo si impegni di più per aiutare le amministra­zioil ni locali a risolvere i nodi burocratic­i che paralizzan­o la creazione, la ristruttur­azione e l’ammodernam­ento degli stadi».

Le parole del ministro sono state apprezzate dal sindaco Nardella, che ha precisato: «Noi lavoriamo con umiltà, con costanza, insieme alla Fiorentina, e ringrazio il ministro Abodi per la disponibil­ità e il supporto tecnico e legale». E a chi ha lo ha interrogat­o sul motivo del cambio di rotta del club di Commisso sul Franchi, Nardella ha affermato che ««non è un punto a nostro avviso importante, importante è mettersi al lavoro e dialogo c’è sempre stato. Ovviamente la Fiorentina farà la sua parte spero, ma noi dovremmo fare la nostra».

Anche il governator­e della Toscana, Eugenio Giani, considera positiva la possibilit­à di un finanziame­nto che sia un mix tra pubblico e privato per completare il progetto di Arup, ma con una precisazio­ne: «Sono sempre stato d’accordo con l’impostazio­ne con risorse pubbliche. Se poi c’è un coinvolgim­ento della Fiorentina attraverso modalità di concession­e e gestione, è meglio, però — ha sottolinea­to Giani — lo stadio deve essere di proprietà pubblica».

Al tavolo del Franchi la prima portata è insomma piena di parole e buoni propositi, in attesa dei fatti come secondo.

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