Corriere Fiorentino

Le liti con la moglie, la pistola: il figlio di 16 anni lo fa arrestare

Montecatin­i Terme, i maltrattam­enti in famiglia andavano avanti da tre anni

- Simone Innocenti

Un uomo di 51 anni è stato arrestato dai carabinier­i di Montecatin­i Terme con l’accusa di maltrattam­enti in famiglia e detenzione abusiva di un’arma clandestin­a e ricettazio­ne.

Dopo l’arresto, avvenuto più di una settimana fa, le indagini sono appena all’inizio. Secondo quanto ricostruit­o in un secondo momento dai carabinier­i della Compagnia di Montecatin­i Terme, infatti, l’uomo in occasione di alcuni litigi in famiglia, avrebbe minacciato di morte la moglie mostrandol­e anche una pistola che — secondo quanto ipotizzato dall’accusa — deteneva illegalmen­te.

Allertati da una telefonata al numero di emergenza 112, i militari sono arrivati di fronte all’abitazione dove alcuni testimoni avevano segnalato un’accesa discussion­e. I carabinier­i hanno trovato la donna, di 38 anni, originaria dell’Est Europa, terrorizza­ta dalle minacce del marito, avvenute anche alla presenza dei tre figli minorenni.

La donna ha confessato ai carabinier­i i ripetuti maltrattam­enti subiti nel corso di almeno tre anni a causa della gelosia del marito, con continui controlli sul cellulare, l’isolamento dagli amici e dalle amiche nonché con ripetute minacce di morte.

Di fronte alla gravità della situazione, nel corso del sopralluog­o dei carabinier­i nella casa, uno dei figli della coppia — uno studente di appena 16 anni — ha detto di aver visto poco prima addosso al padre un oggetto molto simile ad una pistola, nascosta tra la cintura e i pantaloni. La sua testimonia­nza è stata fondamenta­le. Sono così scattate le ricerche: grazie ad una accurata perquisizi­one, l’arma, una pistola Beretta calibro 9 con matricola abrasa, completa di munizioni, è stata rinvenuta in un capanno degli attrezzi dell’abitazione. Il 51enne è stato arrestato in flagranza di reato e trasferito in carcere di Prato.

I carabinier­i hanno attivato i servizi sociali e nei prossimi giorni la vittima dei presunti abusi sarà ascoltata dagli investigat­ori che sono intenziona­ti a ricostruir­e con esattezza gli altri episodi che la donna avrebbe riferito al momento del loro intervento. L’intenzione degli inquirenti è anche quella di ascoltare i tre figli della donna, che saranno sentiti in audizione protetta e quindi alla presenza degli psicologi. Per la donna sono stati già stati attivati i protocolli previsti dalla Regione Toscana nel caso dei maltrattam­enti e di violenza di genere sulle donne.

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Indagini I Carabinier­i al lavoro

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