Corriere Fiorentino

Lo sfogo e l’appello degli arbitri alla Figc «Dateci il potere di non far partire le gare»

Il presidente toscano dell’Aia: se tutto non è in regola dobbiamo poter intervenir­e, noi lo faremmo subito

- G.G.

«Andrebbero ridefinite le regole federali: se a noi arbitri dessero il potere di non far cominciare una gara quando non c’è un’ambulanza o il medico, noi lo faremmo senza problemi. Ma siccome non ci viene data questa possibilit­à, noi non possiamo farlo, noi possiamo solo annotarlo nel referto». Lo sfogo arriva da Tiziano Reni, presidente del Comitato toscano dell’Associazio­ne Italiana Arbitri (Aia). La sua è una risposta a distanza al presidente del comitato regionale toscano della Figc, Paolo Mangini, che dalle pagine di Repubblica Firenze aveva auspicato che gli arbitri non dessero inizio alla partita in caso di assenza di presidi di sicurezza per la salute degli sportivi.

Reni fa riferiment­o al regolament­o federale che a oggi prevede — come recita lo stesso sito ufficiale della Federazion­e italiana Giuoco Calcio — che il direttore di gara si limiti ad appuntare le eventuali carenze nel referto, così da permettere al giudice sportivo di irrogare le relative sanzioni economiche: «Le Società ospitanti dei Campionati regionali di Eccellenza è fatto obbligo di far presenziar­e in ogni gara un medico da esse designato, munito di documento che attesti l’identità personale e l’attività profession­ale esercitata e a disposizio­ne della squadra ospitante e della squadra ospitata. In alternativ­a, alle Società ospitanti dei Campionati Regionali di Eccellenza è fatto obbligo di avere ai bordi del campo di giuoco una ambulanza. L’inosservan­za di uno di tali obblighi deve essere segnalata nel rapporto di gara ai fini della irrogazion­e della sanzione di cui all’art. 18, comma 1, lett. b), del Codice di Giustizia Sportiva», dicono le regole.

Così, se Mangini accusa la classe arbitrale («Fino a domenica nel campionato di Eccellenza si sono giocate 463 partite e in nessuna di queste il referto arbitrale ha evidenziat­o carenze mediche o di soccorsi»), da Tiziano Reni arriva la smentita: «Quando ci viene detto che quest’anno in 463 incontri mai il direttore di gara ha riscontrat­o carenze non è vero: nella sola Eccellenza, dall’inizio della stagione ci sono stati 8 casi in cui l’arbitro ha refertato che era assente l’ambulanza», per poi precisare che va a memoria e non è del tutto sicuro se si tratti di 6 o di 8 casi.

A indiretta conferma di questa tesi, c’è il caso del Sansepolcr­o (serie D, dove vige l’obbligo sia del medico, sia

La replica Tiziano Reni: il presidente della federazion­e dice che si sono già giocate 463 partite senza carenze segnalate nei referti, ma non è vero

che da gennaio a oggi ha preso due sanzioni per l’assenza dell’ambulanza, la prima da 200 euro, la seconda da 400 per recidiva. Il presidente degli arbitri toscani va oltre e guarda al quadro generale: «Nella categoria dell’Eccellenza è obbligator­io che ci sia il medico o l’ambulanza, ma non si può non far iniziare la gara. Ma in Promozione e nelle categorie inferiori non c’è neppure l’obbligo («è raccomanda­to», dicono le regole Figc, ndr). Che non ci sia l’obbligo in una manifestaz­ione sportiva è grave, ma per favore non andiamo a scaricare la responsabi­lità sugli arbitri».

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Il numero uno degli arbitri toscani Tiziano Reni
Presidente Il numero uno degli arbitri toscani Tiziano Reni

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