Corriere Fiorentino

«Sì alle scuole d’estate, ma non di serie A e B»

- Capogruppo di Italia Viva in Consiglio comunale a Firenze

Caro direttore, aprire le scuole a progetti che vadano oltre il calendario curricular­e va bene, ma bisogna garantire a tutti le stesse opportunit­à. Il progetto firmato dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara che guarda a un’apertura nei mesi estivi delle scuole primarie e secondarie a fini di aggregazio­ne e di sostegno alle famiglie, sembra lungimiran­te, anche se già negli ultimi anni qualcosa si era fatto in questa direzione, e certo non si può negare che affronti un tema importante. Ma l’idea che ciascuna singola scuola abbia l’opportunit­à di offrire più delle altre attivando risorse alternativ­e, come volontaria­to e partecipaz­ione esterna e anche università, presta il fianco alla creazione di possibili penalizzaz­ioni per quelle realtà che per vari motivi hanno minori possibilit­à di attrazione di risorse, fossero solo anche umane. Insomma si potrebbe parlare di studenti di serie A e studenti di serie B. È giusto che ciascun istituto scolastico abbia un margine di autonomia nella definizion­e dei progetti didattici, ma è necessario garantire una sostanzial­e uniformità, aiutando proprio quelle realtà che possono incontrare i maggiori problemi organizzat­ivi.

La scuola è il migliore strumento a nostra disposizio­ne per affermare valori come la democrazia e l’uguaglianz­a, oltre a formare i nostri ragazzi, e ad essa si affidano le nostre speranze per un futuro migliore. Sta a noi dargli gli strumenti adeguati a svolgere il compito assegnato.

Mimma Dardano

Rischi L’idea che ogni istituto possa offrire di più attivando risorse esterne presta il fianco a possibili penalizzaz­ioni

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