Corriere Fiorentino

Cederna: «Con Lucca nel cuore canto il viaggio dell’anima»

Nella città delle mura, all’oratorio degli Angeli Custodi, oggi e domani, l’attore alla prova di Kavafis, Rimbaud, Szymborska, Pia Pera

- Caterina Ruggi d’Aragona

«Non dimenticar­ti mai del cielo. Poesie, incontri, illuminazi­oni»: un titolo suggestivo apre la quarta edizione di «Canone in verso», rassegna di musica e poesia della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.

Stasera alle 21 nell’Oratorio degli Angeli Custodi a Lucca, e in doppia replica domani (ore 18 e 21) Giuseppe Cederna porta il suo spettacolo «più intimo» tornando in punta di piedi «a casa». «Noi attori giriamo di città in città; a volte succede — spiega Cederna — che una diventi, più di quella in cui siamo nati o cresciuti, casa. Con Lucca è stato così grazie a persone come la scrittrice Margherita Loy, lo scultore Nicola Lazzari, il regista Nicola Fanucchi, la poetessa Alba Donati, Cataldo Russo, direttore del Teatro del Giglio. Oltre a un’amica che non c’è più: Pia Pera, che ho avuto la fortuna di conoscere nel 2003 in un viaggio in India. Grazie a loro Lucca è diventata una calamita affettiva. Spero che il Teatro del Giglio, dove un anno fa ho portato Zio Vanja ,la prossima stagione mi riaccolga con Storia di un corpo di Pennac».

L’attore che ha raggiunto il grande pubblico con il ruolo dell’attendente Farina in Mediterran­eo di Salvatores, a novembre ha portato Marcovaldo nella Chiesa di San Francesco. Torna ora in un altro luogo mistico, l’Oratorio degli Angeli Custodi, con i versi di Arthur Rimbaud, Costantino

Kavafis, Claudio Damiani, Pia Pera, Chandra Livia Candiani e Wislawa Szymborska. «È il mio lavoro che più mi dà piacere: attraverso la poesia parla di viaggio dell’anima, invitando ad aprire gli occhi. È come una tela di Penelope: ne cambio sempre qualcosa, affinché non sia mai concluso. Ma le poesie restano, come talismani: cristalli che sprigionan­o energia positiva».

Tra i cristalli più preziosi del lavoro A primavera la vita è spingere di Pia Pera. «Quei versi ci invitano a scegliere cosa fare del nostro tempo, senza affogare nell’angoscia appena si incastra un granello nel nostro meccanismo. Potremmo riflettere tutta la vita su quest’ultimo libro scritto da Pia Pera poco prima di morire, per dire quanto è preziosa la vita», dice Cederna, che ha concluderà il suo lavoro con una meditazion­e di Raymond

Io e i giovani «Quando incontro ragazzi li prego di venire. Dico: “Pago io il biglietto, ma poi vieni a trovarmi in camerino e dimmi se ti sei emozionato”»

Carver su Santa Teresa. «Anche lui sapeva di dover morire quando pronunciò quel discorso all’università che gli aveva assegnato un premio. Volle far riflettere gli studenti sullo spirito delle parole. Non avrei trovato modo migliore per chiudere uno spettacolo di parole in un luogo in cui ci sono gli angeli custodi» commenta l’attore, che spera di avere tra il pubblico tanti giovani. «Quando incontro ragazzi che non andrebbero a teatro ad ascoltare poesie li prego di venire. Gli dico: “Pago io il biglietto, ma poi vieni a trovarmi in camerino e dimmi se ti sei emozionato”. Il 98% delle volte funziona: mi ringrazian­o» racconta l’attore che ha appena vestito i panni di Papa Pio XII in Nuremberg, il thriller storico di James Vanderbilt, con Russel Crowe.

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Protagonis­ta Giuseppe Cederna stasera alle 21 e domani alle 18 e alle 21 sarà all’Oratorio degli Angeli di Lucca
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La poetessa Pia Pera L’amica

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