Schmidt-Funaro, prime accuse «Portaborse». Lei: «Maschilista»
Aborto, fascismo, tramvia: tra il candidato del centrodestra e il Pd è guerra totale
❞ L’ex manager degli Uffizi Hanno paura di non essere più i dirigenti quasi monarchici della città, perché così è stata indicata la candidata del Pd, senza primarie È la portaborse di Nardella
❞ L’assessora sotto attacco Questi insulti sono vergognosi Mi chiamo Sara Funaro e Firenze conosce la mia storia e il mio impegno Accetti un confronto e mi dica queste cose in faccia se ha il coraggio
Eike Schmidt «civico e di centro», si definisce, non rinuncia tuttavia all’affondo nei confronti della principale avversaria, Sara Funaro (Pd), facendo scoppiare il primo vero e botta e risposta polemico della campagna elettorale per Palazzo Vecchio. Il candidato sindaco di Firenze sostenuto dal centrodestra, intervistato nel programma «Newsline/ Tutti al voto!» in onda su Controradio, ha definito l’assessora al Welfare «portaborse del sindaco uscente». Nel centrosinistra «hanno paura di non essere più i dirigenti quasi monarchici della città — ha detto l’ex direttore degli Uffizi — perché così è stata indicata la candidata del Pd, senza primarie. Tra l’altro, l’anno scorso il sindaco si è presentato in Consiglio comunale solo 13 volte, forse un quarto di tutte le sedute. E questo non è molto democratico, visto che non deve essere il granduca, ma è al servizio della città».
«Trovo che sia sconcertante. Sono assessore della mia città da 10 anni — replica duramente la candidata dem sui suoi social — lavoro da sempre al fianco di qualunque realtà cittadina. Questi insulti maschilisti sono davvero vergognosi. Mi chiamo Sara Funaro e Firenze conosce la mia storia e il mio impegno. Il candidato della destra accetti un confronto e mi dica queste cose in faccia se ne ha il coraggio». E a proposito di confronto: Schmidt ha detto che «ce ne sarà uno presto» e sarà «all’americana».
Poi i temi caldi, l’antifascismo e il 25 aprile: «Mi vergogno delle cose che i tedeschi hanno fatto qui in Italia e in tutta l’Europa durante la seconda guerra mondiale, mi vergogno di questo e sono antifascista sin dall’inizio, e questo non cambierà mai», ha aggiunto lo storico dell’arte. Ai giornalisti che lo incalzavano sulla coalizione che lo sostiene il candidato ha spiegato: «Io non credo di avere come compagni di viaggio elementi di destra-destra», prima di ricordare, rispetto alle polemiche legate al monologo dello
scrittore Antonio Scurati, che «proprio la premier lo ha pubblicato sui suoi profili social, così tutti lo possono vedere e ne possono fruire». Parlando poi del diritto all’aborto, Schmidt ha spiegato di ritenere che «lo Stato non dovrebbe guardare nella pancia dei suoi cittadini».
Si parla poi strettamente di Firenze, con la stoccata al sindaco uscente: «Io sono un esponente civico» di un’alleanza «di centrodestra per dare un’alternanza a una amministrazione a parole di sinistra, ma che non ha fatto niente di sinistra. Ha fatto semmai qualcosa di sinistro...». Schmidt torna anche sul sistema tranviario della città per dire che «i pali che accompagnano le linee sono sorpassati e vanno sostituiti». Infine critica il recupero di Sant’Orsola, attirandosi le ire dell’assessore Giovanni Bettarini: «Non sorprende che non capisca l’operazione uno che non ha saputo nemmeno togliere una gru».
Per replicare il Pd schiera tutti i suoi colonnelli, a partire dal deputato Federico Gianassi, secondo cui «Schmidt è circondato dalla destra estrema e finge di non vederlo». Secondo la consigliera regionale Cristina Giachi il direttore (in aspettativa) del museo di Capodimonte ha fatto su Funaro «affermazioni misogine», mentre il coordinatore segreteria regionale Andrea Giorgio parla di «ipocrisia vergognosa», chiedendo: «Nelle liste di FdI a Firenze ci sono esponenti di Casapound e i suoi principali sponsor sono Meloni, Sangiuliano e Donzelli che hanno difficoltà anche a pronunciare la parola antifascismo».