Corriere Fiorentino

Condannò il pestaggio fascista, lettere di minacce alla preside

Tre missive anonime ad Annalisa Savino, scrisse agli studenti dopo i fatti del Miche

- Simone Innocenti © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

L’espression­e più carina che hanno usato – si fa per dire – è stata «lurida p(…)». Fa parte di un testo scritto a mano che qualcuno ha inviato negli uffici della scuola «Leonardo da Vinci». All’attenzione di Annalisa Savino, il dirigente scolastico che il 21 febbraio 2023 aveva scritto una circolare inviata a tutti i suoi studenti citando anche Antonio Gramsci dopo il pestaggio che era avvenuto qualche giorno prima — vale a dire il 18 febbraio 2023 — davanti al liceo Michelangi­olo e condotto da sei militanti del collettivo di destra Azione Studentesc­a.

Quella lettera, che arrivava da Milano, era stata scritta dopo che la circolare della preside era finita sui social e la politica si era spaccata tra chi difendeva la Savino e chi, invece l’attaccava. Centinaia le condivisio­ni sui social network della circolare con relativi commenti. «Una lettera impropria», l’aveva definita il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara. Una lettera giudicata «un esempio di sensibilit­à civile e di pedagogia repubblica­na» da parte del presidente dell’Anpi, Gianfranco

Pagliarulo. Lì per lì la preside non ha dato alcun peso alla missiva: la cosa sembrava essere terminata con quell’episodio avvenuto quasi un anno fa.

Ma nelle scorse settimane, qualcuno ha pensato di tornare a scriverle. In questo caso la lettera è arrivata — sempre negli uffici della scuola — lo scorso mese di febbraio. Più o meno dopo che si sono registrati gli scontri a Pisa, quando la polizia aveva caricato alcuni studenti delle scuole superiori durante una manifestaz­ione non preavvisat­a alla Questura della città della Torre. La lettera in questione faceva riferiment­o alla circolare scritta dalla Savino nel febbraio dell’anno scorso ed era indirizzat­a alla preside. «Smettila di scrivere stronzate ideologich­e»: questo più o meno il senso del messaggio.

In quella circolare la Savino aveva scritto: «Il fascismo in Italia non è nato con le grandi adunate di migliaia di persone. È nato ai bordi di un marciapied­e qualunque, con la vittima di un pestaggio per motivi politici che è stata lasciata a sé stessa da passanti indifferen­ti». Ma aveva anche invitato i ragazzi «ad avere fiducia nel futuro e ad aprirsi al mondo».

Poche settimane fa l’ultimo episodio: una terza lettera, con l’indirizzo stampato e non scritto a mano. All’interno della busta una pagina bianca che «nascondeva» escrementi. A quel punto la Savino ha deciso che la misura era colma ed è andata a denunciare il fatto in Questura: la Digos sta ora facendo tutti gli accertamen­ti del caso per cercare di capire se è uno solo l’autore dei messaggi o se — come sembra — sono almeno tre le persone che in momenti diversi hanno deciso di rivolgere le proprie «attenzioni» alla Savino che nel 2009 si presentò alle primarie del Partito Democratic­o.

La preside avrebbe detto a chi la conosce di aver voluto fare denuncia perché considera «il contenuto delle lettere un po’ troppo pesanti». E proprio per questo motivo si è rivolta alla polizia che adesso sta cercando di dare un volto e un nome all’autore o agli autori di queste missive.

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