Primi baci e non ti scordar di me Se i fiori sono un inno all’amore
Fino al primo maggio la mostra mercato di piante: ci sono anche i saponi di Marsiglia e la lavanda provenzale
Ifiori sembrano sorridere alla pioggerella di fine aprile, nel Giardino dell’Orticoltura di Firenze, che si riempie di colori e profumi, per la mostra tutta dedicata a loro. La rosa è la regina con le sue molteplici varietà, come «Primo bacio» ibrido di Tea di Rose Barni, una vera dichiarazione d’amore. Ancora rose, moderne o antiche come le botaniche, un po’ rustiche, che hanno una sola fioritura, lunga e molto generosa da «Mondo rose e fiori», dove scopriamo che le prime ibridazioni sono arrivate in Europa grazie a Giuseppina Bonaparte, e che inquadrando un
Qr code si può realizzare il giardino dei sogni.
Salutiamo Gertrude Jeckill dell’ibridatore David Austin, con i suoi fiori rosa, ricchi e di grande dimensione, per conoscere le piante Tillandsia di Leonardo Campinoti, senza radici, senza bisogno di terra. Si nutrono dall’aria, attraverso strutture che si trovano sulle loro foglie, e ne esistono 527 specie; fanno fiori e si riproducono. La scelta migliore per chi non ha il pollice verde. Sabato mattina il Tepidarium si riempie della musica del Complesso Bandistico con Associazione Musicale Fiorentina, mentre le piccole Sole e Flora, di quattro e due anni, disegnano fiori nel laboratorio di arte partecipativa. Alla «Mostra Mercato di piante e fiori 2024», aperta dalle 9 alle 19.30 con ingresso gratuito fino al primo maggio, non mancano le piante di agrumi, limoni, aranci, mandarini, cedri, di tutte le dimensioni, ma di sicuro il più particolare è il cedro «Mano di Buddha» dell’Azienda agricola Sonnoli Silvano, privo di contenuto, ma con tanti «tentacoli» buonissimi da fare canditi o con il cioccolato. Il «Mercante di Provenza» ha portato saponi che sanno di fiori: alla lavanda, ai petali di rosa, alla verbena, al latte di capra, all’albicocca e al miele. Ci sono anche i cuscini di noccioli di ciliegia e semi di lino, da scaldare nel microonde, un toccasana per cervicale, dolori articolari, tosse, torcicollo, dolori addominali o solo per un piacevole calduccio in questo inverno tardivo. Un campo da golf in miniatura diventa la scenografia per le piantine di lavanda de «I fiori di Bobo», che espone erbe aromatiche, adatte anche perl’orto in cucina, e peperoncini, tra cui il micidiale Habanero messicano. Le suocere hanno la lingua lunga? Sembra di sì, se anche una pianta con grandi fiori rossi a forma di imbuto ha preso il nome «Lingua di suocera», mentre la «Mimosa vergognosa» è stata battezzata così da Ilaria del Vivaio Grossi Davide, perché se la tocchi le sue foglie si chiudono. Tra piante, fiori, curiosità, le «terrecotte artigianali di Elena» con vasi e ornamenti da giardino, piantine antizanzare. Più in là c’è anche «Perovskia» la salvia russa, non commestibile, ma resistente fino a meno quindici gradi. Tra i disegni appesi nel Tepidarium ce n’è uno dal tratto infantile, che rappresenta un fiore arancione con la scritta: «Le persone sono fiori, quindi trattiamoli bene». Una grande verità.