Corriere Fiorentino

Delirio viola

A Peretola Il patto dello spogliatoi­o: «La prossima volta torniamo con la coppa» Alle 2 di notte erano in 300 ad abbracciar­e la squadra dopo la semifinale di Conference Italiano il più acclamato, Dodò capopopolo

- Matteo Magrini

Sta diventando una piacevolis­sima abitudine. Un rito collettivo, che negli ultimi dodici mesi si è ripetuto con una frequenza mai vista prima. Era successo dopo il trionfo di Basilea che aveva regalato ai viola la finale di Praga e nella notte tra mercoledì e giovedì c’è stato il bis. Erano in più di 300 ad aspettare la squadra di rientro da Bruges per omaggiarla per la seconda finale europea consecutiv­a. Roba che non si vedeva dal biennio 1960-61 e 1961-62, con la speranza che stavolta l’epilogo sia diverso rispetto a dodici mesi fa. L’impresa però resta e i tifosi hanno comunque voluto festeggiar­e.

Erano quasi le 2 di notte quando giocatori, dirigenti e staff sono sbucati dal terminal arrivi dell’aeroporto di Peretola e ad accoglierl­i hanno trovato una specie di mini curva Fiesole. Bandiere, sciarpe, fumogeni, cori per tutti. Il più acclamato? Vincenzo Italiano. Il condottier­o di questo gruppo che in questi mesi ha sofferto tantissimo per le critiche ricevute e per un rapporto ormai logoro con la piazza che l’ha convinto (insieme ovviamente a valutazion­i di natura tecnica) a considerar­e concluso il suo ciclo a Firenze. «Vincenzo Italiano eeh ooh», il coro urlato più e più volte e chi lo conosce sa quanto possa avergli fatto piacere. Del resto, l’ha raccontato lui stesso: «Io lavoro per dare gioia alla gente e vederla felice è la mia più grande soddisfazi­one». Per questo ha vissuto male e vive male il malcontent­o di parte della tifoseria ma allo stesso tempo, quando sente cantare il suo nome o quando assiste a scene come quella dell’altra sera è capace anche di commuovers­i. Bastacapop­opolo va guardarlo, mercoledì sera. Gli occhi quasi lucidi, la voce rotta dall’emozione, l’orgoglio che non riusciva né voleva nascondere. Una nottata che porterà sempre con sé, così come faranno tutti gli altri protagonis­ti.

A proposito. Nonostante come detto sia stato lui il più acclamato, Italiano è voluto rimanere il più possibile defilato lasciando che fossero i suoi ragazzi a essere travolti dall’amore dei tifosi. Perché il mister è uno che vive con grande intensità i 90 minuti ma che difficilme­nte lascia trasparire i propri sentimenti. Tutto il contrario di Dodò. Un

vero, il brasiliano, che già nella scorsa stagione aveva instaurato con la gente di Firenze un rapporto a dir poco speciale e che anche l’altra sera sia nello spogliatoi­o di Bruges sia all’aeroporto è stato tra i più scatenati. Sul pullman a due piani che ha riportato al Viola Park la comitiva lo si è visto ballare, saltare, cantare. E chissà, magari si ritingerà i capelli di viola come lo scorso anno.

Ecco. Semmai era più difficile immaginare che si lasciasse andare un «freddo» come Antonin Barak. Il ceco a un certo punto si è addirittur­a buttato tra la gente, che ha reagito abbraccian­dolo e regalando anche a lui un coro personaliz­zato. E poi i soliti canti contro la Juventus, l’immancabil­e «Tutti ad Atene» e, ovviamente, il coro per Joe Barone.

«Ogni nostro pensiero va a lui», raccontava il mister, ora più che mai determinat­o a chiudere in bellezza. Non a caso ieri, dopo essersi isolato per un po’ ed essersi goduto un meritato riposo, il suo pensiero era già proiettato alla finale di Atene e ovviamente in serata ha guardato la semifinale tra Olympiakos e Aston Villa. Perché dopo quella festa all’aeroporto, il patto è stato rinnovato: «La prossima volta — si sono detti i viola dopo aver cantato e ballato nello spogliatoi­o, in aereo e coi tifosi— dobbiamo tornare con la coppa».

Qualificaz­ione

La Fiorentina ha pareggiato mercoledì a Bruges 1-1 con gol di Beltran e si è qualificat­a per la finale di Conference League del 29 maggio ad Atene Storia

Per i viola sarà la sesta finale europea della storia, la seconda di fila in Conference dopo quella persa a Praga

 ?? (Sestini) ?? Accoglienz­a I tifosi viola a Peretola dopo il rientro della squadra da Bruges
(Sestini) Accoglienz­a I tifosi viola a Peretola dopo il rientro della squadra da Bruges

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy