La sorpresa greca
Difesa, contropiede e i tanti gol di El Kaabi: i segreti dell’Olympiakos di Mendilibar che sfiderà i viola in finale di Conference E Italiano sta già prendendo appunti
Sarà un po’ come giocare in trasferta anche se, in termini numerici, sarà né più né meno come se dall’altra parte ci fosse stato l’Aston Villa o qualsiasi squadra. I tifosi della Fiorentina comunque si stanno organizzando per l’esodo: da lunedì saranno disponibili gli oltre 9 mila biglietti per la finale, con obbligo di possedere la InViola Premium Gold Card. Eppure qualche piccolo, grande vantaggio l’Olympiakos lo avrà. Basta pensare alla logistica: nessun viaggio e la possibilità di preparare in tutta la calma la partita. E poi certo, nei giorni che precederanno la finale del prossimo 29 maggio i tifosi (caldissimi) potranno far sentire a Jovetic e compagni tutto il loro calore. Così è andata però, e tutto sommato sul piano strettamente tecnico si può dire che alla Fiorentina è andata bene.
Perché è vero, quanto successo in semifinale dimostra come nel calcio non esistano risultati scritti, ma sarebbe ipocrita negare che la squadra di Emery era riconosciuta come quella più forte della Conference e nel confronto coi viola si sarebbe presentata con i netti favori del pronostico. Oggi invece, sono in molti a pensare che sarà la formazione di Italiano a godere dei favori del pronostico. Pura teoria, che andrà trasformata in pratica in un confronto che invece presenterà non poche difficoltà. L’Olympiakos infatti, e contro i Villans se ne avuta la rappresentazione perfetta, sono la tipica squadra capace di mandare in crisi la Fiorentina. Primo non prenderle, e poi colpire in contropiede sfruttando la velocità e la capacità realizzativa di Ayoub El Kaabi. È questa, in netto contrasto con il suo paese d’origine, la filosofia di fondo di mister José Luis Mendilibar. Spagnolo, arrivato sulla panchina dei biancorossi soltanto a febbraio, con una lunga carriera nella Liga alle spalle culminata con la vittoria dell’Europa League alla guida del Siviglia, lo scorso anno, a scapito della Roma.
Il modulo è il 4-3-3 e il punto di riferimento assoluto, come detto, è il centravanti. Ha segnato 32 gol in stagione, di cui cinque (tre all’andata e due al ritorno) all’Aston Villa. Milenkovic, Quarta e Ranieri insomma, faranno bene a studiarselo e, soprattutto, ad evitare distrazioni. Come detto infatti, l’Olympiakos è squadra che ama metterla sul piano della lotta, alzando tantissimi palloni e lasciando spesso il possesso agli avversari. E poi corsa, scontri fisici, muscoli. Un calcio magari non bello da vedere ma efficace. Ad Atene andrà in scena una
Esodio verso Atene Da lunedì via alla vendita per i biglietti: obbligatorio possedere la tessera del tifoso
specie di scontro tra filosofie opposte, con Italiano (che già da giorni li sta studiando) che batterà sul tasto dell’attenzione. La formazione del Pireo comunque, impegnata nel mini torneo che assegna lo scudetto in Grecia dopo aver chiuso al terzo posto alle spalle di Paok e Aek, è partita dall’Europa League chiudendo il girone dietro a West Ham e Friburgo retrocedendo quindi in Conference e qualificandosi per gli ottavi dopo aver eliminato il Ferencvaros (che aveva chiuso il girone alle spalle della Fiorentina) nel playoff. Nei turni successivi hanno superato Maccabi Tel Aviv e Fenerbahce (ai rigori), più l’Aston Villa. Storia di due giorni fa che servirà ai viola come lezione da imparare in vista della finale dell’Agia Sophia Arena.