«Temi sempre attuali nella satira feroce del filosofo francese»
Il compositore bolognese: «Ma rispetto all’originale abbiamo tagliato le scene più disturbanti»
Una prima assoluta Jeanne Dark, e la quarta collaborazione tra il Teatro del Maggio Musicale e il maestro Fabio Vacchi che nel 1982 sempre su commissione del Teatro presentò la sua prima opera, Girotondo. Adesso c’è attesa e curiosità per il nuovo lavoro ispirato a Giovanna d’Arco il cui libretto porta la firma di Stefano Jacini e vede sul podio del ContempoArtEnsemble il maestro Alessandro Cadario e alla regia Valentino Villa.
«Il poema eroico visto in chiave comica era un modo per fare satira sul presente attraverso i racconti dell’antichità e penso che la visione di Voltaire sia assolutamente attuale — ha spiegato Vacchi — La satira comica era spesso ricca di satira feroce e in alcuni casi anche parecchio scurrile: con Stefano Jacini abbiamo deciso di effettuare anche alcuni tagli rispetto al testo originale, “censurando” per così dire alcune scene che potevano risultare eccessivamente disturbanti e per facilitare, inoltre, lo svolgimento narrativo del racconto che altrimenti rischiava di diventare troppo lungo e pesante». A scommettere sul successo dell’opera il sovrintendente del Maggio Musicale Fiorentino Carlo
Fuortes: «Commissionato dal mio predecessore Pereira questo lavoro contemporaneo non sarà l’ultima nuova produzione, in futuro sono previste nuove composizioni e ci sarà una grande attenzione alla musica del secondo Novecento e alla produzione contemporanea». «Raramente sono arrivato in un teatro in una situazione così tranquilla e così buona — ha aggiunto il sovrintendente — Dal punto di vista del pubblico sta andando tutto veramente bene perché abbiamo iniziato il Festival con il tutto esaurito di Turandot e anche Tosca sarà sold out. Sono molto ottimista sul futuro». Sul palcoscenico della Sala Mehta saliranno, tra gli altri, Alexia Voulgaridou (Jeanne), Elia Schilton (Voltaire), Olha Smokolina (Agnese), Lorenzo Martelli (lo Stalliere), Michele Galbiati (un Asino); Alfonso Zambuto (Delfino, Re e Diavolo). «Per quello che riguarda le opere nuove — ha aggiunto Cadario che torna al Maggio a quasi dieci anni di distanza dall’ultima volta, quando diresse il Pollicino di Hans Werner Henze — il pubblico ha qualche preconcetto, che riguarda la durata magari o anche la pesantezza dei temi: non è questo il caso, Jeanne Dark è un’opera buffa e breve, con un meraviglioso e irriverente libretto di Stefano Jacini e un’altrettanta varia e stupefacente musica di Fabio Vacchi che la rendono veramente godibile all’ascolto».