Troppi studentati e il progetto della villa è in stand by
Poggetto, congelata la trasformazione dell’immobile millenario. «Il mercato è ormai saturo»
Una villa con mille anni di storia, abitata dai Brandeburgo, dagli Strozzi, dai Medici. Oggi, sul cancello di villa Le Macine di via Casamorata c’è un cartello che recita: «Restauro con cambio di destinazione di complesso immobiliare per destinarlo a residenza per studenti con realizzazione di piscina e parcheggio». L’ennesimo studentato di lusso in città?
No, almeno per ora, perché gli studentati a Firenze sono diventati così tanti che ora è diventato difficile trovare un imprenditore pronto a investire nel settore. Tutto comincia nel 2017, dopo l’addio del consorzio Zenit, l’ultimo inquilino nella villa del Poggetto che qui ospitava minori non accompagnati. La proprietà pensò alla soluzione dello studentato e chiese, ottenendole, le necessarie autorizzazioni a Palazzo Vecchio e alla Soprintendenza. «Il proprietario non vuole che la villa sia stravolta, non vuole frazionarla e quella gli sembrò l’unica soluzione», spiega il progettista, l’architetto Stefano Nardini.
Ma la struttura storica aveva bisogno di lunghe cure: così i lavori all’inizio si concentrarono sul recupero della facciata e del tetto. La pandemia ha poi allungato i tempi, ma nel frattempo in città gli studentati si sono moltiplicati. Così oggi Nardini spiega: «Il progetto è in stand by. Il proprietario ha cercato a lungo un investitore, ma forse oggi il mercato è diventato saturo. Tanto più che per conservare le grandissime stanze originali, si tratterebbe di uno studentato non per tutte le tasche. Quindi adesso aspetta di trovare qualcuno che ci voglia investire: uno studentato o qualcos’altro, e nel caso chiederemo i necessari permessi per la variazione».
Nella zona però i residenti sono preoccupati dal taglio di alcuni alberi per far spazio a dei posti auto. E il consigliere comunale di Fdi, Alessandro Draghi, commenta: «Comprendo le preoccupazioni, dopo decenni di sofferenze causati dal mostro di via Carlo Burci, temono un aggravarsi del rischio del idrogeologico».
Lavori fermi L’architetto: «Il proprietario ha cercato un investitore, ma di questo tipo di strutture di lusso ce ne sono già troppe. Aspettiamo proposte...»