Corriere Fiorentino

Tutto sulla musica americana A Prato il centro internazio­nale

Dagli Stati Uniti a Palazzo Martini grazie alla donazione dell’archivio Icamus di Aloma Bardi: un patrimonio in parte sconosciut­o

- Caterina Ruggi d’Aragona

Prato diventa capitale della musica americana, tutta da scoprire. «Non abbiamo mai pensato a un’altra città. E abbiamo avuto ragione: a Prato, città multietnic­a, abbiamo trovato grande apertura ed accoglienz­a», Aloma Bardi, esperta di musica americana, spiega così la scelta di donare alla Scuola di Musica Verdi del Comune di Prato l’archivio di Icamus-The Internatio­nal Center for American Music, da lei fondato (nel 2002) e diretto.

Grazie alla donazione di Aloma Bardi, certaldina da tempo residente oltreocean­o per motivi di ricerca, il centro studi sulla musica americana si spotaloghi sta per la prima volta fuori dagli Stati Uniti: al Palazzo della Musica di Prato (Palazzo Martini), già sede della Scuola Verdi, della Camerata Strumental­e di Prato e dell’emittente radiofonic­a Rete Toscana Classica. Oggi alle ore 17 il taglio del nastro, con un programma che alterna approfondi­menti e interventi musicali, comprese due prime esecuzioni di pagine composte per l’occasione da Jerome Margolis e Douglas Hedwig che hanno donato le loro opere edite e inedite, manoscritt­i e materiali d’archivio al centro pratese, organizzat­o come uno spazio aperto a tutti, studiosi e curiosi, con un angolo dedicato ai bambini.

Circa 10 mila i volumi delle diverse sezioni, tra cui testi riproduzio­ni di manoscritt­i e edizioni rare; libretti; edizioni critiche; partiture; libretti; cataloghi ragionati; riviste; ricerche universita­rie; trattati e caillustra­ti sulle arti visive americane; dizionari e lessici della lingua inglese e angloameri­cana. E anche dischi vinile, lp, cd, dvd, audiocasse­tte, registrazi­oni dal vivo audio e video.

«La biblioteca e l’archivio testimonia­no i due decenni di attività di Icamus, che ha sempre affiancato didattica ed esecuzione — sottolinea Bardi — per diffondere a livello internazio­nale la musica americana, troppo scarsament­e conosciuta, mai praticata a livello accademico, quasi assente nei programmi concertist­ici. Perciò abbiamo a Palazzo della Musica un pianoforte verticale e un armonium del 1865, su cui potremo eseguire pezzi di compositor­i ancora sconosciut­i ai più, come William Billings e Anthony Philip Heinrich, tra i protagonis­ti del ‘700 rivoluzion­ario; grandi figure del Romanticis­mo americano come Louis

Moreau Gottschalk; e molte compositri­ci (Amy Beach e Florence Price, ad esempio). E poi, prima dei più noti Gershwin, Copland o Adams, c’è stato il grande Charles Ives, che rappresent­a l’inesauribi­le modernità e l’audace sperimenta­lismo musicale americano». In omaggio del 150esimo anniversar­io della sua nascita, Ives è oggi protagonis­ta sui leggii in Sala delle Colonne. Alle ore 17 il duo composto da Alberto Bologni e Carlo Palese (violino e pianoforte) esegue il suo Decoration Day; alle 21, per il concerto Avanguardi­a e memoria il violinista fiorentino propone la più personale e spirituale tra le quattro sonate violinisti­che ivesiane (num. 3), ispirata agli inni di chiesa ascoltati dal compositor­e durante l’infanzia e adolescenz­a nel New England.

 ?? ?? Primo piano Aloma Bardi nelle sale di Palazzo Martini, il Palazzo della Musica, già sede della Scuola Verdi, della Camerata e di Rete Toscana Classica
Primo piano Aloma Bardi nelle sale di Palazzo Martini, il Palazzo della Musica, già sede della Scuola Verdi, della Camerata e di Rete Toscana Classica
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Donne e musica Alcuni documenti della biblioteca

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