Museo Ginori pronto a rinascere, via al cantiere
A Sesto parte il primo lotto. Montanari: al lavoro per predisporre l’allestimento
Iniziano i lavori al Museo Ginori di Sesto Fiorentino che, chiuso dal maggio del 2014 a seguito del fallimento della Richard-Ginori spa, ha visto la consegna del cantiere all’impresa esecutrice per la ristrutturazione dell’edificio che lo ospita. Un nuovo capitolo per la realtà museale la cui proprietà dal 2017 demaniale, è stata affidata alla Direzione regionale dei musei nazionali della Toscana del ministero della Cultura, fino al termine dei lavori per poi passare nella piena disponibilità della Fondazione Ginori presieduta da Tomaso Montanari in scadenza il prossimo autunno. «Sin dal mio insediamento — commenta il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano — ho seguito con grande attenzione anche questo dossier e ora saluto con soddisfazione l’apertura del cantiere. Lo stanziamento da me previsto nel Piano Strategico Grandi Progetti Culturali è il segno della rinnovata attenzione verso questa realtà di rilievo internazionale da parte del governo».
Il primo lotto di interventi avrà la durata di 462 giorni. Il Cipe ha stanziato 1,9 milioni di euro dal Fondo per lo sviluppo e la coesione 2007-2013. Un ulteriore finanziamento, sostenuto dal Piano Strategico Grandi
Progetti Culturali con 5,5 milioni consentirà il recupero integrale dell’edificio gravemente danneggiato negli anni di abbandono precedenti all’acquisizione da parte dello Stato.
Il museo Ginori, tra i primi musei d’Impresa europei, vanta un patrimonio di circa 8 mila manufatti in porcellana e maiolica databili dal 1737 al 1990, oltre a una preziosa raccolta di modelli scultorei in cera, terracotta, gesso e piombo dal XVIII al XX secolo. Un tesoro d’arte che aspettando di essere allestito nel Museo si trova nei depositi specializzati e viene reso fruibile con mostre prodotte dalla Fondazione Ginori in musei italiani e esteri. «Il Museo Ginori — sottolinea Montanari — è sopravvissuto al fallimento della Richard-Ginori grazie a uno straordinario movimento popolare che ha saputo trasformare il suo amore per questo scrigno della memoria, in un efficacissimo strumento di persuasione che ha convinto lo Stato a investire. La Fondazione è grata al ministro Sangiuliano e alla Direzione regionale musei della Toscana, che ha la responsabilità del coordinamento dei lavori per aver da sempre garantito i finanziamenti a questo progetto. D’intesa col Ministero della Cultura stiamo lavorando per predisporre il progetto di allestimento del Museo che sarà davvero una sorpresa e che presenteremo prima della scadenza del mandato. Saremmo disposti a portarlo avanti in un possibile secondo mandato per vederlo realizzato quando il Museo sarà pronto, ma questo dipenderà dalla volontà dei tre soci».