Corriere Torino

Fugge all’alt dei poliziotti, sbatte con la moto e muore

Pregiudica­to, 32 anni, guidava senza patente

- Sola

La paura che gli sequestras­sero il mezzo, la moto su cui era a bordo, lo ha spinto a una corsa folle, verso la morte. Non sono serviti a nulla i pugni che il suo amico, seduto dietro di lui, ha tirato sulla schiena e sulla testa del centauro, mentre lui scappava dalla polizia, per convincerl­o a frenare, a salvarsi. La tragedia si è consumata lo stesso. Tutto è iniziato con un semplice controllo di polizia in corso Orbassano. Ed è finito con la morte di Alessio Andretto, 32 anni con precedenti alle spalle, senza patente e senza assicurazi­one. Quando il centauro ha visto l’alt, non si è fermato e ha iniziato a guidare fortissimo, verso Beinasco, fino a sbattere contro un’auto in sosta.

La paura che gli sequestras­sero la moto su cui era a bordo, ha spinto Alessio Andretto, 32 anni, a una corsa folle, verso la morte. Non sono serviti a nulla i pugni che il suo amico, seduto dietro di lui, ha tirato sulla schiena e sulla testa del centauro, mentre lui scappava dalla polizia, per convincerl­o a frenare, a salvarsi.

La tragedia si è consumata lo stesso. Tutto è iniziato con un semplice controllo di polizia in corso Orbassano. Ed è finito con un uomo morto con precedenti alle spalle, senza patente e senza assicurazi­one. Quando Andretto ha visto l’alt, non si è fermato e ha iniziato a guidare fortissimo, verso Beinasco, fino a sbattere contro un’auto in sosta — e di rimbalzo contro un palo — per poi morire in ospedale.

Quando i poliziotti hanno visto quella moto sfuggire all’alt, hanno iniziato l’inseguimen­to. I poliziotti immaginava­no che a bordo della due ruote si trovassero due pregiudica­ti, due persone magari a rischio di arresto. Solo così si spiegava la velocità elevata con cui la moto ha imboccato la rotonda che porta verso la tangenzial­e, direzione Beinasco. Prima di arrivare in quel punto, il passeggero, con un salto, è riuscito a scendere dal veicolo. Senza farsi male, quasi per miracolo. Portato in questura dopo l’incidente stradale, il giovane, quasi coetaneo della vittima, ha detto agli agenti: «Quando il mio amico ha iniziato a fuggire gli ho urlato con tutta la forza che avevo ma che cazzo fai, fermati». «Ma lui non mi ha sentito, o non ha obbedito — ha proseguito il giovane — e così per

farmi capire gli ho preso a pugni la schiena, ma nulla, non è servito, lui continuava ad andare. Gli ho dato dei pugni in testa, sul casco, ma è stato inutile. Buttarmi giù dalla moto è stata l’unica scelta». Il passeggero, dopo la sua testimonia­nza, è stato rilasciato a piede libero. Probabilme­nte non rischia nemmeno una denuncia.

Il 35enne alla guida della moto ha proseguito da solo la fuga, diretto fuori Torino. Sperava di guidare così velocement­e da seminare i poliziotti, che però continuava­no a stargli dietro. Dopo alcuni minuti, vicino alla rotonda che porta a Beinasco, ha perso il controllo del mezzo ed è andato a sbattere contro una macchina parcheggia­ta. Secondo alcuni testimoni, l’urto sarebbe stato talmente forte da fare sobbalzare il suo corpo contro un palo. Uno schianto fortissimo. Immediata la chiamata del 118. Trasportat­o dall’ambulanza in ospedale, per lui non c’è stato nulla da fare. Dalle verifiche della polizia, è emerso che Alessio Andretto guidava senza patente e che quel veicolo non aveva l’assicurazi­one. Da altri accertamen­ti, gli agenti hanno scoperto che entrambi i giovani hanno precedenti. Forse entrambi avevano bevuto troppo, prima di mettersi alla guida. «Prima di metterci in viaggio abbiamo anche bevuto un po’, forse troppo», avrebbe detto il suo amico.

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