La minaccia anarchica al magistrato: «La guerra sarà lunga»
«Hai vinto una piccola battaglia, la guerra contro lo Stato e i miserabili come te sarà lunga». A lanciare la sfida al sostituto procuratore Roberto Sparagna è Gioacchino Somma, uno dei 18 imputati assolti al termine del processo «Scripta Manent» sull’eversione di matrice anarchica accusata di aver attaccato le istituzioni con bombe e plichi esplosivi tra il
2003 e il 2016. Il magistrato aveva chiesto 23 condanne per un totale di 204 anni di carcere, ma dopo una camera di consiglio durata più di trenta ore la Corte d’assise presieduta dal giudice Alessandra Salvadori ha stabilito pene tra
5 e 20 anni di reclusione solo per cinque imputati: Marco Bisesti (5), Alessandro Mercogliano (5), Nicola Gai (9), Anna Beniamino (17) e Alfredo Cospito (20).
Adesso che la sentenza è depositata, uno dei
23 imputati processati nell’aula bunker del carcere delle Vallette prende carta e penna e scrive parole di fuoco contro il pm che li accusava. Ma anche nei confronti dei giudici che hanno pronunciato il verdetto. «Era tutto pronto fin dal mattino: giornalisti e dirette sulla tv nazionale», si legge nel documento pubblicato
sul sito anarhija.info. «Non si è fatto mancare nulla il miserabile magistrato di Torino, Roberto Sparagna, per mettere pressione su una banda di altrettanti miserabili: la giuria popolare capitanata dal giudice Alessandra Salvadori». Il pubblico ministero viene definito «miserabile» e descritto come un «povero demente in cerca di visibilità, che dopo aver traslocato dalla procura antimafia a quella per terrorismo è riuscito ad arrivare dove per decine di anni altri miserabili dei suoi colleghi hanno fallito: associazione sovversiva con finalità di terrorismo». A un certo punto l’anarchico si rivolge direttamente a Sparagna per ricordargli «che nonostante le pene elevate che hai ottenuto contro i nostri compagni, fratelli e sorelle Alfredo, Nicola, Anna, Marco e Alessandro, hai vinto una piccola battaglia... la guerra contro lo Stato e i miserabili come te sarà lunga». «Alfredo, Nicola, Anna, Marco e Alessandro — prosegue Somma — non li vedrete mai seppelliti nei vostri lager! Loro sono con noi ogni giorno, ora, minuto e istante. E non mancheremo mai di fargli sentire il nostro calore, la nostra solidarietà e la nostra complicità fino a quando non li avremo di nuovo tra noi». La sfida alle istituzioni continua: «Questo sarà per loro e per tantissimi altri compagni anarchici detenuti in ogni lager del mondo. Questo sarà fino a quando delle vostre istituzioni e delle vostre carceri non rimarranno che le ceneri».
Una risposta all’anarchico Somma arriva da Stefano Maullu, europarlamentare dei Fratelli d’italia: «Sono parole gravissime e sconcertanti. Non è ammissibile che questi delinquenti continuino a minacciare lo Stato con tanta leggerezza, senza nessun genere di conseguenza. Contro l’autore dell’articolo devono essere presi dei provvedimenti immediati, non ci sono alternative».
La sfida alla magistratura
Sul sito anarhija.info, uno dei 18 imputati assolti offende il pm: «È un miserabile, un povero demente in cerca di visibilità»