Corriere Torino

Belotti, il trascinato­ro sfida il Milan

La grinta di Mazzarri, la carica dei tifosi, lo stadio esaurito: stasera in gioco c’è l’europa

- N. Balice e G. Sartori

Adrenalina, attesa, aspettativ­e. È la notte di Toro-milan, ora 20.30, stadio tutto esaurito. In gioco c’è l’europa. «Sento l’adrenalina, grazie ai tifosi, è per questo che sono tornato in Italia», dice Walter Mazzarri. In ritiro lo aspettano oltre 700 innamorati del Toro, per dare a lui e alla squadra una carica in più. E servirà «Belotti che fa Belotti, il capitano sarà il nostro trascinato­re, come ha già fatto tante volte ». Parola dell’ a drenali nico Mazzarri.

Stasera è tempo di Toro-milan, praticamen­te una finale. Anzi, la prima di cinque finali che i granata sanno di dover giocare da qui alla fine del campionato: aspettando di affrontare i rossoneri, la prossima finale è già in programma per venerdì 3 maggio alle 20.30 quando sul terreno dell’allianz Stadium si disputerà l’atteso derby contro la Juventus. Prima, però, il Milan. Prima, però, contro il Milan serve che Andrea Belotti faccia quello che è nella sua natura: il trascinato­re. Che poi è quello che gli riesce meglio.

Walter Mazzarri, uno che dei singoli solitament­e non ama parlare, per il capitano granata ha speso più di qualche parola nella conferenza stampa di ieri. Chiamandol­o a prendere per mano tutta la squadra in vista di questa finale: «Belotti è un trascinato­re, contro il Milan deve tornare a fare il Belotti». E il Gallo sa come si fa. Anche se al rientro dalla squalifica, contro il Genoa, non è apparso brillante come prima dello stop forzato. Il motivo è spiegato proprio dal tecnico granata: «A Genova non stava benissimo e ha fatto il trascinato­re solo a metà, deve tornare a essere quello delle partite precedenti, perché è uno degli artefici di questa grande annata in granata».

Niente paura in ogni caso, se col Genoa non era al meglio, contro il Milan scenderà in campo un Belotti tirato a lucido: «Non era niente di grave, niente che ci si potesse trascinare per altro tempo. Era stato male un paio di giorni e in campo ha stretto i denti. Questa settimana ha lavorato sempre, sta bene. Sì, Belotti sta bene».

Belotti sta bene, fisicament­e, pure nello spirito: in assoluta serenità si è sviluppata questa settimana cruciale, lo dimostra anche l’unico post concesso ai suoi follower su Instagram, una foto che lo ritrae a tavola in famiglia venerdì, «La famiglia è la patria del cuore» il messaggio a far da

corredo, dedicato ai suoi 790 mila follower affezionat­i, che gli hanno regalato quasi 20 mila cuoricini di approvazio­ne. E se Belotti sta bene, per il Toro la notizia migliore è già arrivata. Anche dovendo fare nuovamente reparto da solo, con soltanto Alejandro Berenguer pronto a girargli attorno dal primo minuto, aspettando di capire quanto avrà nelle gambe Iago Falque. Che si sente sempre più pronto, che ha sempre più voglia di tornare in campo. Anche per questo ha subito pubblicato il suo video dei tifosi granata ieri all’ingresso del ritiro. Aggiungend­o la scritta «vamos» ai loro cori. Iago è pronto. Anche se forse aspetterà. Ma anche in questo caso, niente paura. Perché pure se c’è da ragionare attorno a un Belotti uomo solo al comando dell’attacco, la risposta potrà essere quella sperata. Perché il Gallo sa come si fa, a essere il trascinato­re di questa squadra anche da unica punta, forse soprattutt­o da unica punta.

Senza paura, pure contro quella che proprio insieme alla difesa del Toro rimane la retroguard­ia meno battuta di questo girone di ritorno: sono solo undici i gol subiti dal Milan nel 2019, contro le nove reti incassate da Salvatore Sirigu. Un dato che non può spaventare uno come Belotti, già

Simbolo positivo

La squadra ha fatto una grandissim­a stagione E lo specchio è il nostro capitano: Belotti ci ha trascinato tantissimo

protagonis­ta di tre gol segnati al Milan in carriera, tutti nella stagione magica (a livello individual­e) 2016/2017: uno all’andata (a San Siro), uno al ritorno (decisivo per il 2-2), uno agli ottavi di Coppa Italia. Sa come si fa, Andrea Belotti. Ma deve ricordarsi il modo di infilare la rete del rientrante Gigio Donnarumma a distanza di 832 giorni dall’ultima volta, il 16 gennaio 2017. Servono i suoi gol, serve la sua carica da capitano, serve il vero Gallo. Quello che a più riprese in questa stagione ha saputo prendere per mano la formazione granata. Questa sera servirà ancora di più del solito, perché Torino-milan è «una finale», prendendo in prestito le parole di Mazzarri. E in questa finale serve Belotti, il trascinato­re. O per meglio dire, il «trascinato­ro».

Lo spagnolo è pronto Tutti ci aspettiamo ottime cose dal Gallo, specie in queste partite Iago ora sta meglio, però avrà un tempo limitato

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