Il caso Auxilium in Parlamento E si spera nella Fiat
Sull’esclusione interrogazione di Napoli I dirigenti: pronti a lottare in ogni sede
Che sia stata una scelta esemplare, quindi anche eccessiva per stabilire nuovi parametri nel circo del basket che insegue un’immagine credibile, oppure una questione politica riconducibile addirittura a Putin (nemico di Gerasimenko); fatto sta che il day-after dell’auxilium è quello della consapevolezza. Alla luce della decisione per ora incontestabile della Lega Basket, a Torino la pallacanestro di serie A pare giunta al capolinea. La sentenza è stata scritta e blindata dall’assemblea dei club che non avrebbero potuto tollerare il ritorno in prima fila del magnate russo responsabile dei dissesti di Cantù e deciso a rimettersi in gioco. L’ad Massimo Feira e il dg Ferencz Bartocci, al rientro da Bologna, hanno intanto annunciato alla squadra (incontrata al completo e con gli stipendi di marzo in pagamenvitabilità
che l’auxilium lotterà in ogni sede per riavere ciò che la Lega ha tolto. Ma non è più solo una questione di dirigenti o cordate, di nomi o candidati. Nonostante tutto, Torino non può adeguarsi a quel verdetto. Tra i tifosi sono numerosi quelli che disconoscono il motivo di tanta intransigenza, alla luce della precedente superficialità dei controllori di Lega e, d’altra parte, non sono pochi neppure coloro che prendono atto dell’aspetto etico, fanno il mea culpa per gli errori gestionali dell’ultima Auxilium targata Forni e riconoscono l’inedi quanto accaduto. Ma non è questo il punto. Perché oltre alla passione, ciò che resta è un potenziale (anche economico) enorme che al momento sembra sciaguratamente a rischio estinzione.
E allora Torino dovrà reagire. Se non lo ha fatto prima, quando la cordata local messa in piedi da Feira e Terzolo lanciava appelli inascoltati, in qualche modo deve necessariamente farlo ora. La Torino delle istituzioni si è messa in movimento, a cominciare dalla sindaca Chiara Appendino che fuori tempo massimo — nel giorno del crac cestistico e al tempo stesso del trionfo tennistico per le Atp Final — ha promesso che dedicherà attenzione al caso Auxilium (un incontro è già stato programmato). L’onorevole Osvaldo Napoli ha preparato perfino un’interroto) gazione parlamentare. Manca solo la mossa dello sponsor Fiat, fin qui convitato di pietra. Non è detto che Fca non possa svolgere un ruolo fondamentale per la squadra di basket, più che per il legame con la città — ormai vagamente affettivo e sempre meno strategico — per l’immagine e ragioni di marketing nazionale e oltre. Se è vero che Fiat, grazie al ruolo di sponsor svolto con Torino, ha portato investimenti anche alla Fip, si tratta di un dettaglio che potrebbe tornare utile. Il presidente federale Gianni Petrucci — allineato con la Lega Basket — potrebbe ragionevolmente favorire il riallineamento della stessa Auxilium. La questione — una volta sistemato il risvolto etico, cioè emarginando Gerasimenko — rimane economica. La quota vacante è alla portata di nuovi investitori che, se non arriveranno dal tessuto industriale cittadino o piemontese, magari saranno attirati altrove. Con il benestare se non con il favore di Petrucci. Tra gli addetti ai lavori c’è chi assicura che se il club facesse la voce grossa con Fip otterrebbe una via d’uscita, anche legale, da questa situazione. Ma ora è tempo di diplomazia, non di guerre.