Corriere Torino

Il caso Auxilium in Parlamento E si spera nella Fiat

Sull’esclusione interrogaz­ione di Napoli I dirigenti: pronti a lottare in ogni sede

- Di Luca Borioni

Che sia stata una scelta esemplare, quindi anche eccessiva per stabilire nuovi parametri nel circo del basket che insegue un’immagine credibile, oppure una questione politica riconducib­ile addirittur­a a Putin (nemico di Gerasimenk­o); fatto sta che il day-after dell’auxilium è quello della consapevol­ezza. Alla luce della decisione per ora incontesta­bile della Lega Basket, a Torino la pallacanes­tro di serie A pare giunta al capolinea. La sentenza è stata scritta e blindata dall’assemblea dei club che non avrebbero potuto tollerare il ritorno in prima fila del magnate russo responsabi­le dei dissesti di Cantù e deciso a rimettersi in gioco. L’ad Massimo Feira e il dg Ferencz Bartocci, al rientro da Bologna, hanno intanto annunciato alla squadra (incontrata al completo e con gli stipendi di marzo in pagamenvit­abilità

che l’auxilium lotterà in ogni sede per riavere ciò che la Lega ha tolto. Ma non è più solo una questione di dirigenti o cordate, di nomi o candidati. Nonostante tutto, Torino non può adeguarsi a quel verdetto. Tra i tifosi sono numerosi quelli che disconosco­no il motivo di tanta intransige­nza, alla luce della precedente superficia­lità dei controllor­i di Lega e, d’altra parte, non sono pochi neppure coloro che prendono atto dell’aspetto etico, fanno il mea culpa per gli errori gestionali dell’ultima Auxilium targata Forni e riconoscon­o l’inedi quanto accaduto. Ma non è questo il punto. Perché oltre alla passione, ciò che resta è un potenziale (anche economico) enorme che al momento sembra sciagurata­mente a rischio estinzione.

E allora Torino dovrà reagire. Se non lo ha fatto prima, quando la cordata local messa in piedi da Feira e Terzolo lanciava appelli inascoltat­i, in qualche modo deve necessaria­mente farlo ora. La Torino delle istituzion­i si è messa in movimento, a cominciare dalla sindaca Chiara Appendino che fuori tempo massimo — nel giorno del crac cestistico e al tempo stesso del trionfo tennistico per le Atp Final — ha promesso che dedicherà attenzione al caso Auxilium (un incontro è già stato programmat­o). L’onorevole Osvaldo Napoli ha preparato perfino un’interroto) gazione parlamenta­re. Manca solo la mossa dello sponsor Fiat, fin qui convitato di pietra. Non è detto che Fca non possa svolgere un ruolo fondamenta­le per la squadra di basket, più che per il legame con la città — ormai vagamente affettivo e sempre meno strategico — per l’immagine e ragioni di marketing nazionale e oltre. Se è vero che Fiat, grazie al ruolo di sponsor svolto con Torino, ha portato investimen­ti anche alla Fip, si tratta di un dettaglio che potrebbe tornare utile. Il presidente federale Gianni Petrucci — allineato con la Lega Basket — potrebbe ragionevol­mente favorire il riallineam­ento della stessa Auxilium. La questione — una volta sistemato il risvolto etico, cioè emarginand­o Gerasimenk­o — rimane economica. La quota vacante è alla portata di nuovi investitor­i che, se non arriverann­o dal tessuto industrial­e cittadino o piemontese, magari saranno attirati altrove. Con il benestare se non con il favore di Petrucci. Tra gli addetti ai lavori c’è chi assicura che se il club facesse la voce grossa con Fip otterrebbe una via d’uscita, anche legale, da questa situazione. Ma ora è tempo di diplomazia, non di guerre.

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