L’eurotoro in casa carica meglio dell’inter
Arriva il Sassuolo, il Toro punta al filotto: al Grande Torino ha già vinto 10 partite
Dieci vittorie per i granata al «Grande Torino», meglio anche di Inter (9) e Atalanta (8): la squadra di Mazzarri aspetta il Sassuolo e Cairo carica: «Penso positivo».
L’onda lunga del 4 maggio non si arresta. Il settantesimo anniversario di Superga è stato speciale. Come sempre e più di sempre, i valori del Toro sono emersi ancora chiari. L’emozione ha preso il largo in maniera così netta che anche l’1-1 contro la Juventus, la vittoria sfumata solo a pochi minuti dalla fine in casa dei campioni d’italia, è finita in secondo piano. Valentino Mazzola e gli Invincibili continuano a fare luce sulla squadra di Mazzarri e il suo obiettivo. Un posto in Europa.
Come? Anche con una cifra statistica. Il Torino in questa stagione ha perso sei partite in Serie A: per trovarne una con meno sconfitte in campionato, in un torneo a venti squadre, bisogna tornare proprio a quel
1948-49. Quando Capitan Valentino e i suoi persero tre partite, tutte in trasferta e tutte nel girone di andata, contro Atalanta (3-2), Milan (1-0) e Genoa
(3-0). Eccolo quindi un legame forte, un altro, con il grande passato del Toro. Che invece in casa aveva lasciato le briciole di un pareggio (1-1) alla Triestina di Nereo Rocco: solo i giuliani riuscirono a raccogliere un
punto al Filadelfia.
Settant’anni dopo la squadra di Walter Mazzarri in casa è partita male, con 4 sconfitte nel girone di andata. Ma si è rimessa in carreggiata, ha lavorato duro per riportare anche al «Grande Torino» quella solidità che aveva subito trovato in trasferta, dove ha perso una sola partita. Come solo il Toro del 1976-77.
Così, proprio dopo il derby d’andata, arrivò il successo contro l’empoli: 3-0. Il primo di una serie di cinque vittorie consecutive in casa. Un filotto che è stato la chiave della seconda parte del campionato, con 10 gol segnati senza subirne nessuno. E 10 vittorie totali, meglio anche di Inter e Atalanta. L’inciampo con il Bologna è costato tre punti, ma l’europa del Toro ha contorni ben definiti e passa proprio dallo stadio di casa, dove nel ritorno ha raccolto 19 punti. Dove i tifosi accorrono e caricano. Non solo l’inesauribile curva Maratona, ma tutto lo stadio, che anche domenica contro il Sassuolo sarà ancora una volta praticamente esaurito: ampiamente superata quota 23.500, restano pochissimi biglietti disponibili. Si gioca a mezzogiorno e mezzo (per questo domani il Toro farà la rifinitura all’olimpico proprio all’ora di pranzo). E a proposito di pranzo, di cibo... Il Toro si è portato avanti ieri con una grigliatona al Fila, carne alla fiamma e alla griglia. Asado. Perché è buona così e perché l’anima sudamericana di Tomas Rincon prende facilmente il sopravvento quando si tratta di fare gruppo, il litigio con Sirigu è già un ricordo. Come sottolineato anche dal presidente Urbano Cairo: «È bello vedere che anche in allenamento ognuno ce la metta tutta, si scaldi. E credo sarebbe preoccupante il contrario. Sirigu-rincon? Sono più amici di prima». Anche il numero uno granata aspetta il Sassuolo: «Ci sarà un altro pienone, il popolo granata spinge in maniera incredibile e noi dobbiamo esserne all’altezza. Non sarà facile, il Sassuolo gioca bene, è libero di testa, ha buonissimi giocatori e un ottimo tecnico: dovremo essere super motivati, determinati e focalizzati. Le buone notizie non mancano: non avremo Rincon ma ci sono Iago, Belotti e tutti gli altri in buonissime condizioni. Anche Lukic ha fatto benissimo, con la Juve e in altre partite. Come Baselli che è una grande certezza e Meité una grande rivelazione». Insomma, c’è tutto per continuare a sognare: «Io faccio pensieri positivi», conclude Cairo. E un Toro così non si vedeva da tanto, tanto tempo.