Stroppiana lascia il carcere per i domiciliari
Il carcere, adesso, è solo un brutto ricordo. Paolo Stroppiana è a casa, è agli arresti domiciliari. La pena residua che gli resta da scontare è inferiore ai diciotto mesi di detenzione e il Tribunale di Sorveglianza, grazie alla cosiddetta «legge Alfano», gli ha concesso di lasciare quella cella del «Lorusso e Cutugno» in cui era entrato per la prima volta nel tardo pomeriggio del
14 aprile 2011, quando la Cassazione rese definitiva la condanna a 14 anni di reclusione (di cui 3 coperti da indulto) per l’omicidio preterintenzionale di Marina Di Modica. La donna, che aveva 39 anni e lavorava come logopedista all’ospedale Molinette, sparì nel nulla la sera dell’8 maggio 1996, quando uscì di casa con una scatola di francobolli per incontrare Stroppiana. L’uomo, filatelico dell’agenzia Bolaffi di via Cavour, si è sempre professato innocente. Il cadavere di Marina non è mai stato recuperato.
I domiciliari arrivano dopo otto anni di detenzione. Nel 2015 a Stroppiana (assistito dagli avvocati Enrico Calabrese e Salvo Lo Greco) era stata concessa per la prima volta la possibilità di uscire dal carcere per fare il giardiniere nell’ambito di un progetto promosso dal Comune di Torino. Un’esperienza che si era ripetuta l’anno successivo. Nell’aprile 2018 l’ex filatelico era stato quindi ammesso al lavoro esterno con una cooperativa che effettua le pulizie all’ospedale San Luigi di Orbassano. E due mesi più tardi era arrivata la semilibertà, un premio per il suo «irreprensibile comportamento carcerario». Adesso Stroppiana è a casa, con la possibilità di uscire tutti i giorni per proseguire il suo lavoro a Orbassano. Ed entro la fine dell’anno dovrebbe arrivare la libertà piena.
La sera in cui sparì, Marina uscì di casa portando con sé una vecchia scatola di latta. Dentro non c’erano biscotti, ma francobolli. Francobolli che la donna avrebbe voluto mostrare a un filatelico della Bolaffi conosciuto poco più di un mese prima in casa di un’amica. Quella sera Marina avrebbe dovuto incontrare Stroppiana. Sulla sua agenda di lavoro nera, nella pagina dell’8 maggio e in corrispondenza delle ore
18, è ancora ben visibile l’appunto lasciato da una biro nera: «Cena Paolo X F.bolli».