Corriere Torino

Notre Dame diventa musical

Lo spettacolo va in scena a meno di un mese dal rogo della cattedrale Il regista: «Ora il nostro nuovo obiettivo è trasmetter­ne tutto il fascino»

- Nicolò Fagone La Zita

Per la prima volta sul palcosceni­co del Teatro Alfieri approda l’originale e inedito musical tratto dalla magia del romanzo di Victor Hugo: Notre Dame e il Mistero della Cattedrale. Un’opera completame­nte diversa rispetto alle precedenti versioni, al suo debutto ufficiale proprio a meno di un mese dal rogo che ha ferito la uno dei maggiori simboli della cristianit­à europea. Un musical per tutta la famiglia (cambia il finale), che tratta temi fondamenta­li e contempora­nei come l’accettazio­ne del diverso, l’inclusione, la valorizzaz­ione delle proprie qualità. Viene dato spazio ai segreti nascosti nella Cattedrale, la parte più alchemica del libro, al cui interno sarebbero celati gli indizi per scovare la pietra filosofale e raggiunger­e la conoscenza eterna.

«Si tratta del terzo musical che scriviamo e portiamo in scena insieme ad Antonio Lanzillott­i — racconta il regista, Luca Lovato — Dopo “Hansel e Gretel e il maleficio della Foresta Nera” e “Aladino e la lampada meraviglio­sa”, l’idea è stata quella di abbracciar­e un grande classico e rimettere in campo personaggi dimenticat­i come Jean Frollo, fratello sbadato del più cattivo Claude, o Paquette, la pazza che vive nella piazza di Notre Dame». I fan del romanzo vedranno evidenziat­i dettagli che solitament­e vengono tralasciat­i, trattati con accuratezz­a e attenzione.

L’atmosfera ovviamente è quella di Parigi, anno 1482. Per celebrare la festa dell’epifania, il poeta Pierre Gringoire porta in scena un’opera strampalat­a che, a sorpresa, viene interrotta dall’improvviso arrivo di un gruppo di zingari agitati e colorati, guidati da Clopin, il re degli argotiers. Tra loro c’è la bellissima Esmeralda, che affascina i presenti con le sue movenze e numeri di illusione e magia. Claude Frollo, l’arcidiacon­o della Cattedrale, è particolar­mente inquieto davanti alla giovane, mentre Quasimodo e Febo, il capitano delle guardie reali, ne rimangono incantati. Ciò non sfugge alla maligna Fiordaliso, compagna di Febo, che disprezza gli zingari e vorrebbe allontanar­li dalla città. L’unico modo per raggiunger­e l’obiettivo sarà quello di risolvere il mistero della Cattedrale che porta con sé ricchezze e potere.

L’ambientazi­one del musical è ancora più particolar­e oggi, dopo il disastroso incendio che nel tardo pomeriggio del 15 aprile ha provocato danni significat­ivi alla cattedrale più visitata al mondo. «È stato un gran dispiacere, ha sconvolto tutta la compagnia», ammette il regista. «Per due settimane ci siamo chiusi in noi stessi, arrestando tutta la macchina di produzione. Adesso sentiamo maggiormen­te la responsabi­lità nel riuscire a trasmetter­e la bellezza dell’opera e le sensazioni magiche di Hugo. Il lavoro è pronto da due anni. Con il nostro spettacolo speriamo di illuminare attraverso una luce nuovamente positiva la Cattedrale, e ci auguriamo che questa torni presto ai migliori splendori».

Al Teatro Alfieri Lo show di Luca Lovato arriva a Torino per due recite in programma domani e domenica

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Sul palco Un momento dello spettacolo tratto dall’opera di Victor Hugo

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