Promessa dell’atletica e del volontariato Lorenzo era sempre andato di corsa
La passione e il talento per l’atletica leggera, la vocazione per il volontariato al servizio degli altri, gli studi universitari: c’erano già tante prospettive luminose nel percorso di vita di Lorenzo Pravato, che si è interrotto l’altra notte, ad appena 22 anni. E c’era l’amore per Serena Fossati, la ragazza conosciuta proprio sulle piste d’atletica e che aveva sposato poco meno di un anno fa, a luglio.
Lorenzo era stato prima di tutto un giovanissimo atleta molto promettente, protagonista dei 200 e 400 piani oltre ai 400 ostacoli per la Polisportiva Novatletica di Chieri, dove era cresciuto e aveva abitato assieme alla sua famiglia (era figlio unico) fino al giorno del matrimonio, quando si era trasferito a Torino. L’attitudine alla velocità lo aveva portato a gareggiare nei campionati italiani
giovanili in pista outdoor e indoor, vestendo anche la maglia della rappresentativa regionale indoor in una trasferta francese a Lione e conquistando da Allievo il tempo minimo per qualificarsi al Mondiale. Non a caso anche la Fidal gli ha dedicato un sentito ricordo sul suo sito. «Avevamo costruito un rapporto bellissimo con lui e tutto il gruppo — racconta in lacrime Serena Putinati, la sua allenatrice — e ora non ho parole per descrivere quello che sta succedendo». «Aveva conquistato affermazioni importanti — ricorda il direttore tecnico della Novatletica, Massimo Crivello —, era un ragazzo con un bel talento. Simpatico, aperto, buono. E anche bravo a scuola». Aveva smesso con lo sport agonistico verso i 14 anni, nella sua vita precoce in tutto. Gli studi, dopo il liceo scientifico Monti di Chieri, lo avevano portato a iscriversi prima a Ingegneria proseguendo poi il percorso di laurea in Filosofia. L’aspetto umano e sociale aveva cominciato a interessarlo sempre più, fino a diventare una ragione di vita. Ecco perché si era dedicato al volontariato, assieme a Serena, nipote di Ernesto Olivero, fondatore del Sermig. Così, nell’arsenale della Pace e per l’onlus Aiuto Fraterno aveva iniziato a dedicarsi a progetti di cooperazione internazionale.