Corriere Torino

Nosiglia difende la Vidari «Non chiuda»

«Non deve chiudere». Oggi incontro davanti ai cancelli del plesso a Mirafiori Nord e poi in parrocchia

- di Chiara Sandrucci

Sarà il vescovo ad intervenir­e in difesa della scuola Vidari. In tre mesi i genitori le hanno provate tutte, non resta che sperare nell’aiuto dall’alto. Oggi pomeriggio Cesare Nosiglia sarà all’uscita della scuola elementare statale, nel cuore di Mirafiori Nord, che il prossimo anno rischia di perdere la classe prima e in prospettiv­a di chiudere.

«Come vescovo non ho competenze specifiche in materia, ma ho accettato volentieri per conoscere dal vivo la questione e offrire il mio consiglio e la mia più viva solidariet­à — spiega Nosiglia —. So quanto è importante il servizio che la scuola rende a tutti, non solo in termini di mera istruzione ma anche di aggregazio­ne, conoscenza e aiuto reciproci,

promozione di azioni positive sul territorio».

L’idea è stata di don Alberto, parroco della chiesa Gesù Redentore, ad appena 200 metri dalla scuola, il cortile sempre aperto a tutti e un legame da sempre molto stretto con il quartiere.

«Ho deciso di parlarne con il vescovo dopo aver partecipat­o ad un incontro con le istituzion­i — racconta il parroco —. Non ho avvertito da parte loro un vero desiderio di ascolto e di prendere in consideraz­ione tutti gli aspetti della questione». A quel punto don Alberto si è rivolto al vescovo, «che ha subito risposto con entusiasmo».

L’idea iniziale era una visita a scuola. «Poi però sono emerse resistenze», aggiunge il parroco, quindi Nosiglia si fermerà sulla porta e poi si sposterà in parrocchia per i saluti e una tavola rotonda. «Ci rammarichi­amo anche noi per il pesante calo demografic­o che ha colpito il quartiere, ogni classe che si perde è una gravissima sconfitta – commenta Silvia Solia, reggente della Franca Mazzarello, a cui appartiene la Vidari -. Però capiamo che l’ufficio scolastico debba prendere atto dei numeri per fare quadrare i conti su tutta la provincia».

La Vidari non ha mai avuto tanti iscritti, sempre intorno ai 15 ogni anno. Ma il conto va fatto sull’intero istituto. Quest’anno la sede centrale ha avuto un calo tale da non riuscire più a sostenere la «classe Vidari». Malgrado la richiesta, l’ufficio scolastico ha autorizzat­o soltanto 4 prime e non 5 come al solito. Una semplice questione di numeri, dunque. «Ma è l’unico presidio che resta in un quartiere fragilissi­mo di case popolari», fa notare Manuela Lamberti, che ha una figlia alla Vidari, una seconda appena iscritta, e non si rassegna. I genitori hanno raccolto le prime 650 firme, già inviate a metà aprile. Hanno incontrato le autorità all’inizio di maggio. Per ora, nessun risultato. «La sindaca è informata, ma ha preferito andare a salvare il gattino del Moi piuttosto che venire da noi – osserva Lamberti -. Quando è stata eletta si era presentata sulle periferie, ma non sa nemmeno dove siano». Basta guardare su Google Maps, dicono i genitori. «Togliendo la Vidari, a Mirafiori Nord resta un vuoto enorme, le scuole più vicine sono già a Santa Rita». È il declino di un quartiere intero, spopolato e abbandonat­o, che ora chiede aiuto al vescovo.

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