Alimentare, i fondi pensione si mangiano i rendimenti
Nel 2018 perso tutto il guadagno dell’anno precedente. Fai Cisl: ma il 2019 è in ripresa
Il 2018 non è stato un buon anno per chi ha scommesso sui mercati finanziari. Dopo una prima parte positiva, il secondo semestre si è caratterizzato per una certa turbolenza dovuta al rischio di un’escalation della guerra commerciale Usa-cina, al rallentamento della crescita globale e anche ad alcune incertezze sul sentiment in Europa, complice pure lo spread che si è accanito sui Titoli di Stato.
A farne le spese è stata anche la futura pensione dei lavoratori del comparto alimentare, terzo settore dell’economia regionale con 59 mila imprese e
117 mila addetti. In Piemonte infatti sono concentrati molti big italiani del food, dal cioccolato di Ferrero, Nutkao e Venchi ai panettoni di Balocco, passando per i latticini di Inalpi.
Il rendimento 2018 sulle quote versate dai lavoratori ad Alifond, il Fondo pensione integrativo dedicato a chi lavora nell’alimentare, ha registrato infatti un bel segno meno con una differenza a seconda dei profili di riferimento. Il bilanciato — dove gli investimenti sono ripartiti per il 67% in obbligazioni e per il 33% in azioni — ha perso il 2,98%: nel 2017 aveva fruttato il 3,77%. Il garantito — il più prudente con l’80% di obbligazioni e il 20% di tipo monetario — ha limitato le perdite a un – 0,73% (ma si è mangiato più di quello che aveva fruttato nel 2017, ovvero lo
0,62%). Il dinamico invece –
con investimenti spostati su un 60% di azioni e il restante in bond — è crollato del 3,69%: nel 2017 aveva incrementato il valore del 5,67%.
Quando il lavoratore iscritto andrà in pensione potrà scegliere la prestazione pensionistica complementare sotto forma di rendita mensile; riscossione del capitale (50% di quanto accumulato) e rendita mensile sul restante 50%; riscossione dell’intero capitale se l’associato non ha maturato 5 anni di anzianità al fondo, oppure se il 70% del capitale accumulato assicura una rendita (in base alla speranza di vita) inferiore al 50% dell’assegno sociale (che oggi è pari a circa
460 euro).
«Il 2018 non è stato un anno brillante per nessuno come non lo fu il 2011 — ammette Alessandro Anselmi della segreteria Fai Cisl Piemonte — , ma io non mi soffermerei solo sull’anno scorso, in quanto l’investimento sui fondi pensione è a lungo termine-. Il mercato azionario l’anno scorso ha vissuto una congiuntura e nessun fondo ha avuto rendimento brillante, ma ciò non significa che ha eroso i rendimento del
2017, il rendimento va valutato su base decennale. E comunque il 2019 è in ripresa».
Andrea Rinaldi