Dopo il debutto Pattern continua la corsa all’aim
La torinese Sias, società del gruppo Gavio destinata a essere incorporata nella controllante Astm per fusione, è stata l’unica quotata piemontese a far registrate un rialzo del prezzo della sua azione in tutti i cinque giorni di negoziazione dell’ultima settimana borsistica. Così che, venerdì scorso, ha chiuso a 17,40 euro, a fronte dei 17,8 del venerdì precedente.
Però, altre 16 delle 32 quotate subalpine hanno terminato la settimana con un prezzo superiore a quello di sette giorni prima, nonostante la volatilità di Piazza Affari che, alimentata da fattori internazionali ed altri esclusivamente italiani, ha continuato a penalizzare gli acquisti. Come confermato dall’indice Ftse Mib, tornato sotto i 22.000 punti, che erano stati riconquistati a metà mese.
A pagare il clima d’incertezza, quando non di preoccupazione, che sta caratterizzando il mercato azionario, è anche la Pattern di Collegno, sbarcata in Borsa il 17 luglio. Accolta benissimo dagli investitori, la cui domanda è stata pari a tre volte l’offerta, la Pattern aveva finito la prima seduta di contrattazioni con il titolo a 3,75 euro, superiore del 15,38% a quello del collocamento. Poi ha avuto ancora due giornate positive fra quattro negative. Risultato: l’ultimo prezzo è stato di
3,52 euro, corrispondente alla capitalizzazione di 47,9 milioni di euro, comunque superiore dell’8,3% a quella iniziale di 44,250 milioni.
Anche due delle otto blue chip piemontesi figurano nella lunga lista delle società che hanno subito una perdita del loro valore borsistico nella settimana: si tratta di Italgas (5,886 euro l’ultimo prezzo) e di Ubi Banca (2,414). Invece, hanno avuto rialzi Buzzi Unicem (19,175 euro), Diasorin (101,90), Exor
(64,00), Fca (12,348) Intesa Sanpaolo (2,01) e Juventus
(1,5525). Proprio la Juve è la blue chip subalpina che si è rivalutata di più nella settimana, con l’incremento del 3,36%.