I popoli naturali e le tradizioni celtiche Addio Giancarlo, studioso dell’antichità
I ricordi delle persone che ci hanno appena lasciato scritti dalle firme del Corriere Torino Donne e uomini noti oppure no ma sempre insostituibili per i familiari, gli amici e la gente del loro quartiere
Giornalista, scrittore, poeta, musicista e conduttore radiotelevisivo. Si presentava così sul suo sito Giancarlo Barbadoro, 76 anni, studioso delle «tradizioni celtiche e preceltiche e dei popoli naturali del pianeta nel loro aspetto filosofico e mitologico». Il suo interesse per le antiche tradizioni nasce da giovanissimo, quando l’incontro fortuito con una comunità tradizionale autoctona delle valli piemontesi lo introduce a una storia sconosciuta che diventerà il filo conduttore delle sue ricerche. Da questo incontro nasce il suo interesse per le antiche civiltà scomparse, per il megalitismo e per la spiritualità della meditazione.
Da sempre impegnato nelle
battaglie per i diritti di chi non ha voce, nel 2001 ha fondato la Ecospirituality Foundation Onlus, una organizzazione in stato consultativo con l’onu, con uno staff composto da nativi americani, australiani ed europei, che lavora alla tutela della spiritualità e dei luoghi sacri dei popoli naturali. Con la Ecospirituality Foundation si batte anche per i diritti degli animali, tema che lo appassiona profondamente e a cui dedica molte delle sue poesie.
Nel 2011 ha fondato la Scuola di Kemò-vad Sole Nero per la divulgazione della disciplina di origini druidiche definita anche «L’arte del gesto». La sua ecletticità lo ha sempre portato a spaziare in vari campi artistici tra cui la pittura, la poesia e lamusica. Nel 1999 aveva anche realizzato il suo progetto «Stone Circle di Dreamland», un cerchio di pietre costruito nel parco della Mandria con l’intento di dare continuità all’artemegalitica. La sua vita, inoltre, è stata spesso costellata da eventi non convenzionali. Raccontava anche di essere stato testimone di un oggetto a forma di piramide che sorvolava il cielo torinesi.