Corriere Torino

Che Belotti e che Toro: 5-0

Belotti e Izzo mettono ko i bielorussi in pochi minuti Mazzarri: «Il risultato ci regala tranquilli­tà Ma basta errori: altri ce li farebbero pagare»

- Di Nicola Balice

«Vi vogliamo così»: la Maratona fa festa. Questo è un Toro vero, che combatte, che diverte. È un Eurotoro, che risponde con cinque gol ai quattro del Wolverhamp­ton, lo spareggio per l’accesso in Europa League sarà questo, al di là di ogni scaramanzi­a. E il gruppo di Mazzarri lo affronterà con il piglio di chi sa di potercela fare.

Intanto contro lo Shakhtyor Soligorsk sono arrivate tutte le risposte che Walter Mazzarri e tifosi aspettavan­o. «Il 5-0 ci dà tranquilli­tà, ma bisogna stare sempre attenti — dice subito il tecnico del Toro — perché nel calcio può succedere di tutto e perché non bisogna fare brutte figure». Il Wolverhamp­ton è sullo sfondo ormai, però il tecnico non ci pensa. «Non ora, anche se ai ragazzi dirò che errori come quello di stasera nel primo tempo loro non ce li perdoneran­no».

Il Toro ha vinto, ma il tecnico è ancora in partita: «Dobbiamo lavorare a testa bassa, ogni giorno, se vogliamo arrivare alle partite più importanti con la testa giusta». Errori, allarmi? «Nkoulou mi ha fatto preoccupar­e, mi ha chiesto il cambio, aveva i crampi. Ho aspettato un po’, perché Singo è molto bravo ma giovane e non volevo rischiare». La difesa è anche Izzo, che non preoccupa, insieme a Bonifazi, che entra e segna. «È arrivato un po’ più tardi ma è utilizzabi­le. Un giocatore importante, bravo, che ha fatto molto bene».

Mazzari trova i gol in ogni reparto. Ma all’inizio gli serviva un ariete per sfondare la fortezza bielorussa, imbattuta nelle prime quattro partite di Europa League, perforata appena 11 volte in 14 partite di campionato. E il Toro ne ha trovati addirittur­a due, in meno di un quarto d’ora.

Il primo, il più annunciato, Andrea Belotti: volato in cielo dopo nemmeno settanta secondi di gioco per colpire di testa il pallone crossato da Daniele Baselli e metterlo alle spalle di Andrei Klimovich, subito colpito. E poi affondato da Armando Izzo, decollato al quarto d’ora per raddoppiar­e sul perfetto cross da calcio d’angolo di Ansaldi: verso il cielo anche la dedica del difensore, come sempre per suo papà che non c’è più.

Serviva un ariete, il Toro ne ha trovati due. E grande è stata anche la festa dei tifosi, in 16mila a sostenere la squadra in questo cammino europeo: «Vi vogliamo così», canta la Maratona. Mazzarri raccoglie i compliment­i dei tifosi. Giusto così, perché se il Toro ha fatto sembrare facile una serata che in realtà forniva diverse insidie, il merito è anche e soprattutt­o suo, capace com’è stato di tenere alto il livello di concentraz­ione in una squadra che ora gioca a memoria. Che ora non si ferma mai, senza lasciarsi condiziona­re dal tabellone del risultato.

Il Toro c’è, il Toro piace, il Toro non ha paura di niente. Anche per questo il mercato può attendere, forse deve farlo, come ha spiegato chiarament­e il presidente granata Urbano Cairo nel prepartita: «Oggi per noi conta chi c’è: abbiamo tanti calciatori e sono tutti forti. Il mercato sarà funzionale al nostro cammino futuro. Oggi

conta la squadra che ha fatto il ritiro con Mazzarri e che può vincere le partite per andare avanti in Europa League. Non è tutto automatico nel calciomerc­ato, come sembra nel leggere i giornali. A oggi è difficile migliorare questa squadra: ci proveremo comunque». Vero, il Toro visto ieri è difficile da migliorare. E sicurament­e può sognare di volare in Europa League. Con la Maratona che non ha dubbi e canta: «Vi vogliamo così».

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