Corriere Torino

Luciano era uno dei «padri» di Socrem L’ultimo saluto tra Imagine e Bella ciao

- Di Floriana Rullo

Al suo commiato ha voluto fossero suonate le note di «Imagine» di John Lennon, alcune musiche celtiche e l’immancabil­e «Bella ciao». Luciano Scagliarin­i lo aveva lasciato scritto nel suo testamento spirituale letto nel corso della funzione laica che si è svolta ieri al cimitero Monumental­e di Torino nella stanza del commiato della Socrem, di cui era presidente onorario. Era stato lui a creare quel rito che utilizzano oggi tutti i torinesi che chiedono una cremazione per il loro caro. «Lo aveva pensato per dire addio 30 anni fa al figlio, mancato in un incidente in montagna» racconta Fabrizio Gombia, tesoriere della Socrem. Luciano è morto a 94 anni, due giorni prima del suo

compleanno. Era ricoverato all’ospedale Mauriziano.

Nato e cresciuto a Torino da una famiglia di origine emiliana, viveva nel quartiere Mirafiori, era stato dirigente Fiat fino alla pensione. Si era sempre dedicato alla Socrem, di cui è stato presidente dal 1990 al 2001, anni in cui triplica il numero dei soci, diventati 37.000: nel 2.000 la cremazioni dei residenti erano il 23 per cento dei funerali cittadini. «La nostra — aggiunge Gombia — è un’eccellenza del territorio e dell’italia, visitata da Francia, Stati Uniti e Cina».

Scagliarin­i era stato il fondatore della Fondazione Fabretti, centro antropolog­ico sulla morte, oltre che dell’automutuo soccorso della Socrem. «Era una persona — continua Gombia — forte e determinat­a, un uomo con una tempra unica che faceva parte di una generazion­e di altri tempi che aveva partecipat­o alla Resistenza. Raccontava che in ospedale aveva incontrato altri due partigiani e di notte si erano messi a cantare ‘’Bella ciao’’. Era un’amante del web e sapeva usare molto bene i social, soprattutt­o Facebook». Sposato con Cesi aveva due figli, Bruno e Andrea.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy